° dal nostro inviato
Messina – Ieri mattina all’interno della Casa circondariale di Messina-Gazzi, nella sala teatro, si è svolto il convegno “Cambiare non è difficile, difficile è decidere di cambiare” organizzato dall’Euris, associazione piccole e medie imprese. Filo conduttore del convegno è stato il lavoro svolto dai detenuti e i risultati ottenuti con il corso di formazione per Operatori Socio Assistenziali svolto nell’ambito del Prof Sicilia 2010. Uno degli allievi del corso, il 35enne Francesco Rapisarda, e la responsabile comunicazione dell’Euris, Tiziana Crisafulli, hanno illustrato il "Project Work" attraverso il quale è stata simulata la costituzione di una cooperativa sociale composta da ex detenuti che intende sostenere categorie svantaggiate e sviluppare, in modo autonomo, un piano di autopromozione, di riscatto e di reinserimento nella società, orientato verso il mondo del lavoro, della creazione d’impresa e dell’inclusione sociale. Progetto sposato e sigillato da un protocollo d’intesa tra il comune di S.Teresa di Riva, con la presenza del sindaco Alberto Morabito, ed i corsisti per la costituzione di una coop. sociale. Sono intervenuti Calogero Tessitore, direttore della Casa Circondariale Messina–Gazzi, Nanni Ricevuto, Presidente della Provincia Regionale di Messina, il Procuratore Generale della Repubblica di Messina, Franco Cassata, l’assessore Regionale dell’Istruzione e della Formazione Professionale, Mario Centorrino, il Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, Orazio Faramo, l’assessore ai servizi sociali del Comune di Messina, Pinella Aliberti che ha portato i saluti della città. I lavori sono stati moderati da Giuseppe Campagna, coordinatore dell’Euris. Presenti il responsabile organizzativo dell’Euris, Francesco Bonanno, una rappresentanza degli studenti del Liceo di Scienze Sociali “S. Luigi” di Patti, il deputato regionale Filippo Panarello, il consigliere provinciale Lalla Parisi, il responsabile del project work David Trimarchi, il questore di Messina Carmelo Gugliotta, il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Claudio Domizi, il tenente colonnello Angelo Vesto in rappresentanza della Brigata Meccanizzata Aosta, Antonio Musolino comandante della Capitaneria di porto, il comandante del Distaccamento Marina Santi Legrottaglie, Rocco Scimone, direttore della Biblioteca regionale di Messina e numerose altre autorità civili e religiose. In tutti gli interventi è stata sottolineata l’importanza di queste iniziative, perché dimostrano come in Sicilia ci siano esempi di “buona formazione” che vanno valorizzate ed incentivate. Incrementando l’attività di formazione da svolgersi all’interno degli istituti penitenziari, si consentirà di fornire una ulteriore chance a chi, dopo aver scontato il debito con la società, cerca di avere uno spazio lavorativo nella legalità. E’ stato evidenziato come il carcere di Messina, che al momento ospita 205 detenuti di cui 44 donne, cerchi di offrire con dignità e rispetto per la persona, la possibilità di riscatto.