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venerdì, Maggio 16, 2025
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TERZA CATEGORIA- LETTERA DEL MISTER NINO GIORDANO

In merito alla lettera del presidente del Mongiuffi Melia, Carmelo Santoro, riceviamo una lettera del mister Nino Giordano alla guida tecnia del Gescal.

"Caro presidente, la sua uscita nel rimarcare la mia figura è fuori luogo. La mia amarezza espressa al giornalista della Gazzetta Ionica non era rivolta ne a lei nè alla partita disputata contro la sua compagine, ma alla troppa pressione che settimanalmente si viene a creare in attesa della disputa delle partite. Prima di dare giudizi verso chiunque, caro Presidente, si informi chi sono le persone che và a giudicare. Io caro Presidente, sabato scorso per la prima volta ho avuto il piacere di conoscerla, e non mi sarei mai permesso di giudicarla come invece lei cerca di farmi apparire. Infine, la informo che il sottoscritto e da ben quarantanni che settimanalmente calca i campi di giuoco, e nella mia lunga e faticosa carriera di calciatore e allenatore, mai in queste categorie, non ho mai subito espulsioni nè avuto contrasti con squadre avversarie. Pertanto, caro Presidente, la prego di astenersi nel dare giudizi affrettati e dovuti al particolare momento di rabbia. Spero che questa mia risposta alla sua corposa lettera, la faccia riflettere e capire che a bocce ferme si riesce ad essere molto più obiettivi nel giudicare le persone. Infine le auguro un buon proseguo di campionato, augurandole le migliore fortune per un buon campionato di vertice".

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 "La settimana scorsa ho parlato con mister Giordano della compagine Gescal sia per avere un sommario resoconto della partita (contro il Mongiuffi Melia) sia per tutto quello che sta succedendo ad inizio di campionato. Forse ho recepito male il giudizio di Giordano, che non si è rivolto specificatamente alla onesta formazione del Mongiuffi ma ha spaziato tra ciò che succede settimanalmente sui campi e l’inesperienza dei giovani arbitri. Se ho sbagliato chiedo scusa ad entrambi, ma mi preme sottolineare pure che in certi campi l’incontro di calcio spesso viene trasformato in corrida, affossando i principi del sano divertimento. E’ questo che decantiamo dallo scorso anno (quando abbiamo deciso di dedicarci a tempo pieno al campionato di Terza categoria) perché convinti che lo sport deve essere svago, divertimento, serenità e che gli incontri di calcio devono unire i giovani di diversi paesi e non dividerli. E su questo puntiamo con forza, perché la Terza categoria di calcio deve essere una vetrina di spensieratezza e di fratellanza. E tutti i presidenti e gli allenatori dovrebbero inculcare nell’animo dei loro calciatori questo spirito associativo, di aggregazione, di fratellanza e mai di violenza. Tutti insieme possiamo farcela.

Pino Prestia

Direttore della Gazzetta Jonica

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