Roccalumera – Oltre alle due amministrazioni comunali interessate, e cioè Pagliara e Roccalumera, anche la Provincia di Messina “ha formulato il proprio parere negativo alla realizzazione di una nuova discarica nel proprio territorio”. Lo evidenzia l’assessore provinciale all’Ambiente Pietro Petrella in una nota inviata al titolare regionale dell’assessorato all’Energia dott. Giosuè Marino, all’arch. Gianfranco Cannova responsabile del procedimento e all’ing. Renato Saverino dirigente tecnica Agenzia Regionale Rifiuti e Acque. La nuova discarica a cui si riferisce Petrella è quella che dovrebbe sorgere in contrada Carrubbara, tra i comuni di Roccalumera e Pagliara. In questi giorni si fa un gran parlare della costruzione di una seconda discarica nel Messinese, per cui gli occhi dei politici e degli amministratori comunali sono puntati sul sito di Carrubbara. Nella nota inviata da Pietro Petrella all’assessore regionale Energia dott. Marino, si sottolinea che “nel corso della riunione del 27 settembre 2009, convocata dall’Agenzia Regionale Rifiuti e Acque (Arra) ed avente per oggetto “Aggiornamento Piano Regionale dei Rifiuti – Criteri di Priorità” il dirigente dell’ufficio politiche energetiche e tutela dell’Ambiente, Carolina Musumeci, ha ribadito che la discarica di Mazzarrà ha sufficiente disponibilità volumetrica a coprire le esigenze dell’intero territorio provinciale”. L’assessore provinciale Petrella, accusato da alcuni politici di non aver attivato i canali giusti e di aver preso sottogamba la costruzione di una enorme discarica in contrada Carrubbara del comune di Pagliara, ha chiesto all’assessore regionale Marino “di convocare urgentemente un incontro con questo assessorato al fine di acquisire tutte le notizie relative all’istruttoria della discarica e soprattutto di essere messo a conoscenza della pianificazione in itinere, elaborata dalla commissione per l’adeguamento del Piano Regionale dei Rifiuti”. Intanto il sindaco di Pagliara rag. Santino Di Bella ed il primo cittadino di Roccalumera, avv. Gianni Miasi, si stanno attivando per sventare questa costruzione, che taglierebbe le gambe al progresso turistico di tutto il comprensorio.


