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domenica, Maggio 4, 2025
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FALO’ E TENDOPOLI HANNO ROVINATO IL FERRAGOSTO

Furci Siculo – Non sono state rispettate le norme impartite dalla Capitaneria di Porto e dai carabinieri. E la violazione di questi divieti ha causato parecchi feriti (tra S.Teresa e Nizza) e sfiorato la tragedia a Roccalumera. In discussione la proibizione di accendere falò e di piantare tende sulla spiaggia la vigilia di Ferragosto. Non solo. A mezzanotte in punto sull’arenile di Furci sono stati sparati anche petardi e mortaretti e ciò ha causa un po’ di panico tra gli astanti. A Furci e Roccalumera, ma anche sulle spiagge degli altri comuni rivieraschi, l’arenile sembrava un enorme fortino, con tende piantate ovunque e dalle dimensioni più disparate. In una di queste tende è rimasta intrappolata dalle fiamme la piccola Laura, adesso ricoverata al Centro grandi ustioni di Catania. Il giorno dopo, cioè domenica di Ferragosto, la spiaggia sembrava un vero campo di battaglia. Rifiuti sparsi ovunque, sacchetti di plastica con dentro i resti di fugaci pasti disseminati sulla battigia, bottiglie e bicchieri di plastica arrotolati tra la sabbia, pezzi di anguria arrostiti dal sole. Un degrado indescrivibile. Il comune di Furci ha impiegato per mezza giornata operai e volontari per ramazzare a dovere tutto l’arenile e per togliere i tizzoni (qualcuno ancora acceso) dei falò della sera prima. I falò, altro punto dolente. Sebbene i vigili urbani, la Capitaneria di Porto ed i carabinieri abbiano raccomandato di non accendere fuochi sulla spiaggia, a mezzanotte ed un minuto di Ferragosto l’arenile si è illuminato di colpo. Alte lingue di fuoco si sono sviluppate da cataste di legna sistemate di soppiatto da gruppi di giovani. E mentre il vento faceva svolazzare frammenti di legna incandescenti, facendoli cadere sulle limitrofe tende di plastica con tante persone dentro, qualcuno ha cercato di reagire, ma è stato subito zittito da decine di giovani, che si sono messi a ballare attorno a questo ammasso di fuoco. Lo spettacolo era divertente e senza dubbio affascinante. Ma le conseguenze potevano essere sfregianti, se si considera che qualche tenda poteva prendere fuoco e che sulla spiaggia restano tizzoni accesi, chiodi e carbonella. Un pericolo per i bagnanti che attraversano quel tratto di arenile a piedi scalzi, ma soprattutto per i bambini che giocano a palla lì vicino. Ogni anno la Capitaneria di Porto di Messina dirama l’ordinanza che vieta di accendere falò e piantare tende sulla spiaggia la vigilia di Ferragosto. E ogni anno puntualmente l’ordinanza viene disattesa, mentre purtroppo aumentano i feriti.

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