24.3 C
Santa Teresa di Riva
sabato, Maggio 3, 2025
HomeCronacaNIZZA: SCUOLA ELEMENTARE, DOPPIO LAVORO

NIZZA: SCUOLA ELEMENTARE, DOPPIO LAVORO

Nizza di Sicilia – Il consiglio comunale, nel corso della sua ultima seduta, fra i tanti punti discussi ed approvati ha dibattuto anche le due interrogazioni presentate da Mimma Brigandì, consigliere di minoranza indipendente. La prima riguardava i lavori di ristrutturazione della scuola elementare, che hanno fatto molto discutere perché a causa di deficienze progettuali e di una carente direzione dei lavori, svolta peraltro dallo stesso progettista, sono stati eseguiti per ben due volte, in quanto ci si è accorti solo quasi alla fine dei lavori, che c’erano gravi problemi strutturali data la vetustà dell’edificio, che il progettista non aveva calcolato nella progettazione. L’amministrazione ha dovuto riconoscere le responsabilità del progettista a cui ha ha revocato la direzione dei lavori e la carente realizzazione degli stessi. In conclusione della discussione la Brigandì ha chiesto rassicurazioni in merito al collaudo statico dell’edificio, che sono arrivate dal responsabile dell’area tecnica. “Comunque- ha affermato la Brigandì- resta il fatto che i due milioni di euro di finanziamento regionale sono stati spesi male, bisognava controllare meglio la progettazione e l’esecuzione dei lavori, la scuola infatti presenta molte carenze strutturali, come ho evidenziato nella mia interrogazione, e ciò non è ammissibile in una scuola appena ristrutturata”. La seconda interrogazione riguardava le operazioni di finanza derivata del Comune. Il consigliere Brigandì, infatti aveva scritto al sindaco e alla dirigente dell’area economico-finanziaria, in seguito ad una notizia diffusa dagli organi di stampa, su una presunta situazione debitoria del comune di Nizza, dovuta al ricorso ad operazioni di finanza derivata, a causa delle quali avrebbe contratto un debito di alcuni milioni di euro, e una penale da pagare, in caso di risoluzione anticipata del contratto di 113.910 euro. La dirigente dell’area finanziaria ha spiegato, che dal 2003 il Comune ha intrapreso queste operazioni per ristrutturare il debito comunale, ma che non c’è quella situazione debitoria riferita dalla stampa. La Brigandì ha replicato, che comunque le operazioni sono state fatte per ristrutturare un debito pregresso di poco più di 3 milioni di euro e ha messo in guardia l’Amministrazione su questo tipo di operazioni di “finanza creativa”, a causa delle quali molti comuni hanno rischiato il dissesto economico e la stessa Corte dei conti, dalla quale il comune di Nizza è monitorato, consiglia di estinguere questo tipo di contratti perché troppo rischiosi. Concludendo l’intervento, il consigliere ha proposto all’Amministrazione di avvalersi per l’eventuale risoluzione del contratto, della consulenza gratuita dell’Anutel, l’Agenzia nazionale uffici tributi enti locali. Critici sono stati, inoltre, gli interventi del consigliere sulle Istituzioni comunali, sulla relazione del sindaco e in particolare sul conto consuntivo. Il consigliere ha evidenziato che il metodo di gestione dell’Amministrazione, in questi anni non è cambiato. Dagli atti, infatti, emerge una gestione dell’ordinaria amministrazione, e il ricorso all’aumento delle tasse e delle tariffe per far fronte ad “inderogabili esigenze di bilancio”, come riportano le determine sindacali rispettivamente per l’aumento della tariffa del servizio di fognatura, del servizio di depurazione, del servizio acquedotto e di quello per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Rileva inoltre, che nonostante le tasse aumentino, vi è al contempo un basso grado di riscossione, e il Comune non riesce a far fronte agli impegni di spesa assunti. “Comunque ritengo- esordisce la Brigandì- che l’Amministrazione si dovrebbe attivare per aggredire finanziamenti alternativi e non amministrare solo facendo riferimento ai tributi e ai trasferimenti regionali e statali”. E aggiunge- “ I dipendenti comunali non ricevono regolarmente lo stipendio, non sono stati fatti i trasferimenti finanziari alle Istituzioni comunali, non sono stati liquidati diversi privati che hanno prestato servizi per conto del Comune. Inoltre – rileva ancora la Brigandì- l’Amministrazione non si è attivata per sfruttare finanziariamente il patrimonio immobiliare dell’Ente, il quale non produce alcuna entrata, se non simbolica per le casse comunali, e che invece potrebbe portare introiti significativi se ben gestito. Si veda ad esempio il Palazzo De Luca Parisi, che, ristrutturato con un finanziamento regionale per divenire un Museo, oggi viene concesso in comodato d’uso per tutt’altro.

I piu' letti