In Sicilia ogni Istituto autonomo per le case popolari ha ben dieci Consiglieri di amministrazione, tra cui un presidente e un vicepresidente, tutti con status giuridico, indennità, diritto all’aspettativa, e spese di missione. Gli Iacp nell’Isola sono ben dieci, uno per ogni provincia, eccezion fatta per Catania dove oltre quello con sede nel capoluogo etneo, ce n’è un altro ad Acireale. In tutto quindi cento nuovi Consiglieri di amministrazione regolarmente retribuiti e spesati, che la giunta regionale siciliana dovrebbe insediare nei prossimi giorni, quando saranno ricostituiti i Cda al posto degli attuali commissari unici. Quella siciliana è un’anomalia rispetto al resto d’Italia, dovuta alla legislazione regionale dell’Isola dotata di Statuto speciale. Nelle altre regioni da tempo gli Istituti autonomi case popolari non ci sono più, perché sono state trasformati in agenzie, con strutture più snelle ed efficaci, dotate di amministratori unici o di Cda ridotti (massimo cinque componenti). È quanto denunciano i deputati regionali del Pdl Marco Falcone e Pippo Currenti (nella foto) i quali in una nota sottolineano “la necessità e l’urgenza di varare in Sicilia la riforma degli Istituti autonomi case popolari, rivedendone funzioni e strutture, che oggi sono vecchie, pletoriche e costose. Dieci Consiglieri di amministrazione per ciascuno dei dieci Iacp siciliani, in tempi di grave crisi economica, di drammi occupazionali e di contenimento della spesa pubblica, costituiscono uno scandalo per tutti i cittadini siciliani. Pensare di mantenere gli Iacp così come sono oggi – aggiungono Falcone e Currenti – e ricostituire nuovi Consigli di amministrazione negli Iacp in atto commissariati, finirebbe per aprire i riflettori della pubblica opinione e dei media nazionali sull’ennesima vicenda di inefficienza e sperperi che potrebbero essere evitati con un risparmio di centinaia di milioni di euro al mese. Chiediamo, pertanto, al Presidente Lombardo – concludono i due esponenti del PdL – di varare al più presto la riforma degli Istituti autonomi case popolari siciliani per farne strumenti moderni, sobri ed efficienti per la promozione dell’edilizia pubblica e del diritto alla casa”.