A Messina nei primi quattro mesi del 2025 sono state presentate 995 denunce di infortunio sul lavoro, pari all’11,7% del totale regionale. La provincia peloritana si colloca così al terzo posto in Sicilia per numero di denunce, dopo Catania (2.467 casi, 29%) e Palermo (1.921, 22,6%). Una fotografia che riflette un quadro regionale allarmante, soprattutto sul fronte delle morti bianche.
Secondo i dati diffusi dall’Inail e relativi al primo quadrimestre del 2025, in Sicilia si contano 22 denunce di morti sul lavoro, a fronte delle 13 nello stesso periodo del 2024. Un aumento del 69% che ha suscitato la reazione del direttore regionale dell’Inail Sicilia, Giovanni Asaro: “Assistiamo ad un importante incremento degli infortuni mortali in Sicilia. Ciò, oltre che colpirci profondamente per la perdita di vite umane, deve spingere tutte le Istituzioni, le parti sociali e quanti abbiano un ruolo attivo nel mondo della sicurezza sul lavoro ad intensificare ogni possibile azione diretta a ridurre strutturalmente il dramma delle morti sul lavoro”.
Asaro ha sottolineato la necessità di maggiori controlli e di un sistema strutturato di prevenzione, basato su informazione, formazione e addestramento dei lavoratori, nonché su un’adeguata consulenza alle imprese.
Sebbene il numero complessivo degli infortuni denunciati in Sicilia abbia registrato un lieve calo dell’1,15% rispetto allo stesso periodo del 2024 (da 8.572 a 8.473 casi), resta alta l’attenzione nei settori considerati più a rischio. Il maggior numero di incidenti si è verificato nel comparto sanità e assistenza sociale (721 denunce), seguito dal commercio e dalle costruzioni, rispettivamente con 493 e 492 casi.
In calo anche gli infortuni “in itinere”, ovvero quelli avvenuti nel tragitto casa-lavoro-casa: in Sicilia si è registrata una diminuzione del 4,5%, passando da 1.377 a 1.315 denunce. Le denunce di malattie professionali nello stesso periodo sono state 558, in gran parte (265 casi) legate a patologie del sistema osteoarticolare o del tessuto connettivo.