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mercoledì, Agosto 20, 2025
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Il sindaco di S.Teresa ha fatto chiarezza sugli impianti di depurazione del comprensorio e gli interventi previsti

 

Tanti bagnanti continuano a lamentarsi che il mare Jonio, per quanto riguarda la scia da Capo Alì a Capo S.Alessio speso è sporco, maleodorante e di tanto in tanto coperto da bianche bollicine che farebbero intuire residui fognari. I sindaci con un comunicato congiunto hanno smentito le accuse precisando che i depuratori di Nizza, Roccalumera, S.Teresa di Riva e S.Alessio Siculo sono a norma. Anche i partiti politici sono scesi in campo, come il PD provinciale che ha manifestato dubbi sul depuratore e  la rete fognaria di S.Teresa. Per fare chiarezza su questo tormentone d’agosto, è intervenuto il sindaco Danilo Lo Giudice, coordinatore regionale di Sud chiama Nord, con un lungo comunicato per spiegare dettagliatamente la funzionalità degli impianti e le risorse previste.

“È troppo facile – ha affermato Lo Giudice – lanciare accuse generiche sul presunto malfunzionamento dei depuratori senza avere dati alla mano. I nostri Comuni, insieme agli enti gestori, effettuano quotidianamente verifiche, controlli e ispezioni sugli impianti di depurazione. Al momento non risultano anomalie di funzionamento: gli impianti sono in attività e rispettano le prescrizioni di legge come confermato dai sindaci dei comuni rivieraschi nella precedente nota. Qualsiasi episodio anomalo viene immediatamente segnalato alle autorità competenti, e sono stati proprio i sindaci, non altri, a chiedere in più occasioni accertamenti puntuali per avere piena chiarezza su presunte fonti di inquinamento”. Il sindaco di S.Teresa  ha sottolineato inoltre che “il mare della riviera jonica resta una delle risorse più preziose per le nostre comunità e per il turismo. Nessuno ha intenzione di nascondere i problemi, ma serve rigore: non si possono confondere situazioni determinate da correnti marine o sversamenti provenienti da altre aree con un presunto malfunzionamento dei depuratori locali. Fare terrorismo mediatico senza prove non serve a nessuno, anzi danneggia il territorio e la sua immagine. Rispetto alle polemiche sulle presunte mancate misure da parte del Governo Regionale, va chiarito che sono stati messi in campo strumenti concreti che rappresentano una reale opportunità per i Comuni, e quindi per tutti noi amministratori, di ottenere risorse da destinare al miglioramento dei servizi, in particolare nel settore idrico e depurativo. La prima occasione, già scaduta lo scorso 16 agosto, era prevista con la delibera di Giunta regionale n. 209 del 31 luglio e metteva a disposizione oltre 11 milioni di euro riservati ai Comuni insigniti della Bandiera Blu. La seconda, tuttora attiva, è rivolta ai soggetti individuati dalle Assemblee Territoriali Idriche della Regione Siciliana, istituite ai sensi della L.R. 11 agosto 2015 n. 19, che abbiano approvato una pianificazione aggiornata degli investimenti nel settore idrico e delle acque reflue. Si tratta dell’Azione 2.5.1, interventi per il miglioramento del Servizio Idrico Integrato, con una dotazione complessiva di 109 milioni di euro e scadenza fissata al 30 settembre. Adesso, però è ovvio, spetterà ai sindaci dimostrarsi all’altezza di cogliere queste opportunità, presentando progetti concreti e senza disperdere risorse che possono rivelarsi decisive per i nostri territori. Ciò che non possiamo accettare –  ha concluso Lo Giudice – è che qualcuno, tantomeno il PD, provi ad addossare presunte responsabilità all’amministrazione De Luca e alla mia, che hanno avuto il merito di avviare una nuova stagione per la riviera jonica, ponendo le basi di una strategia condivisa e portando i nostri Comuni a conquistare il riconoscimento della Bandiera Blu: un traguardo che dovrebbe rappresentare un vanto per tutti”.

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