Giornalisti in erba crescono nella riviera jonica. Stiamo parlando di Francesco Casablanca, studente della III B Informatica dell’I.I.S. Fermi-Guttuso di Giarre e originario di Santa Teresa di Riva, tra i giovani premiati al concorso “La Sicilia ai tempi dei Florio”, promosso dalla Casa della Memoria «Giuseppe Tomasi di Lampedusa» di Ficarra nel messinese. Il riconoscimento è arrivato sabato, a conclusione di una selezione che ha coinvolto studenti di tutta la regione.
La cerimonia di premiazione, tenutasi presso il convento del Cento Archi, ha rappresentato un momento di forte emozione e orgoglio, in cui diversi studenti siciliani sono stati premiati per i loro elaborati dedicati alla dinastia dei Florio, raccontata in forma giornalistica tra cronaca, fatti e personaggi. Tra i protagonisti proprio Francesco Casablanca e il compagno di classe Simone Lo Presti, i quali si sono distinti per originalità, rigore storico e uno stile narrativo moderno e coinvolgente, ricevendo il premio speciale per il ‘Giornalismo sperimentale’.
La motivazione ufficiale sottolinea la qualità del lavoro: “Esempio di giornalismo sperimentale, la tecnica narrativa unita a una analisi storica dettagliata, la descrizione del coraggio imprenditoriale dei capostipiti della famiglia Florio, la loro ascesa economica, l’influenza nelle relazioni europee e l’analisi delle cause del loro declino sono state proposte con uno stile giornalistico vivace e appassionante”.
«È stato un bellissimo percorso – ha dichiarato Francesco Casablanca – e devo tutto alla professoressa Puglisi, che mi ha formato fino a questo livello». Un ringraziamento sentito alla docente Pina Puglisi, figura centrale in questo traguardo, capace di trasmettere ai ragazzi non solo competenze, ma passione, curiosità e spirito critico. Centrale anche il ruolo del dirigente scolastico Gaetano Ginardi, con il suo impegno quotidiano per creare un ambiente stimolante e aperto all’innovazione.
Il riconoscimento a Francesco Casablanca dimostra come, in ogni angolo del nostro territorio, possano emergere giovani talenti capaci di interpretare le nuove sfide del presente e rileggere la storia con uno sguardo originale e di contribuire, con passione e competenza, alla valorizzazione della cultura siciliana.
Ecco il testo dell’articolo premiato al concorso “La Sicilia ai tempi dei Florio”:
“I Florio erano originari di Bagnara Calabra, un piccolo paese situato lungo le coste dello stretto di Messina. Nel 1799, Vincenzo Florio senior, spinto dalla voglia di migliorare la sua vita e quella della sua famiglia, decise di trasferirsi a Palermo, lì aprì una piccola bottega dove vendeva spezie e tessuti, la “Casa di Commercio Florio”.
Non sapeva che quella scelta avrebbe segnato l’inizio di un’ascesa straordinaria per la sua famiglia. Con il passare degli anni, i Florio riuscirono a conquistare sempre più potere, diventando protagonisti indiscussi dell’economia siciliana. Non si limitarono a guadagnare soldi, ma riuscirono anche a influenzare profondamente la società palermitana, imponendo la loro presenza in ogni settore, dalla finanza alla cultura, dal commercio alla politica. La loro storia è un esempio straordinario di come la determinazione e la visione a lungo termine possano trasformare una piccola impresa in un impero.
—Il Successo della Famiglia Florio — Il Tonno Florio: un impero nel mare
Nel 1880, la famiglia Florio iniziò a costruire un impero anche nel settore della pesca, acquisendo importanti impianti per la lavorazione del tonno. La loro abilità imprenditoriale e la qualità dei prodotti permisero alla Florio di diventare uno dei principali attori nel mercato internazionale del tonno in scatola. L’azienda si distinse per l’innovazione nel processo di lavorazione, che garantiva freschezza e sapore unici. I contributi dei Florio alla società siciliana sono innumerevoli. Hanno finanziato artisti, sponsorizzato eventi culturali e promosso l’innovazione industriale, creando nuovi posti di lavoro e spingendo la Sicilia verso un futuro più moderno. Vincenzo Florio junior, in particolare, è noto per aver fondato la Targa Florio, una delle corse automobilistiche più antiche e prestigiose al mondo, un evento che ha messo la Sicilia al centro dell’attenzione internazionale. Il vino Florio è strettamente legato alla storia della famiglia Florio e rappresenta uno degli aspetti più rilevanti del loro impero economico.
Negli anni, i Florio hanno investito nella produzione del Marsala, un vino fortificato tipico della Sicilia, che nel XIX secolo stava guadagnando popolarità. La famiglia non solo riuscì a migliorare la qualità del Marsala, ma anche a innovare nella produzione esportando con successo in tutta Europa e negli Stati Uniti. Il loro marchio divenne sinonimo di eccellenza, trasformando il vino Florio in un simbolo della Sicilia nel mondo. Ancora oggi, la cantina Florio è uno dei nomi più riconosciuti nel panorama vinicolo, testimoniando l’impatto duraturo della famiglia nell’industria del vino. La famiglia Florio, oggi, è un simbolo di successo, un esempio di come l’ambizione e la visione possano trasformare una piccola bottega in un impero che ha cambiato la storia dell’isola. La loro eredità è viva più che mai, come testimonia il romanzo I Leoni di Sicilia, che racconta la loro straordinaria ascesa. Nonostante le difficoltà e le sfide affrontate, i Florio rimangono un modello di tenacia e capacità imprenditoriale.
I Florio riuscirono a conquistare non solo i mercati europei, ma anche quelli oltre oceano, portando il tonno siciliano in tutto il mondo. La famiglia seppe valorizzare questa risorsa naturale, trasformando un prodotto tipico in un simbolo di qualità riconosciuto a livello globale, e consolidando il loro marchio come sinonimo di eccellenza nel settore ittico. I Leoni di Sicilia narra l’ascesa dei Florio da Bagnara Calabra a Palermo, racconta le sfide di una famiglia tra lotte sociali e il sogno di affermarsi anche grazie a Vincenzo Junior che portò alla nascita della Targa”.