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I gioielli archeologici nella Valle d’Agrò. (Santuario Mongiuffi Melia, Scifì, SS. Pietro e Paolo)

 

S.Alessio Siculo – Anche i siti archeologici dell’Area Ionica peloritana sono stati coinvolti nelle Giornate Europee dell’Archeologica. L’evento si è snodato in due “passeggiate archeologiche”, forma di promozione e divulgazione che Archeoclub Area Ionica sta sempre più privilegiando. La prima, sabato mattina, è partita dal Santuario della Madonna della Catena di Mongiuffi Melia e ha raggiunto il “cuore” dell’antico acquedotto romano, illustrato dalla vice presidente di Archeoclub Area Ionica, Ketty Tamà, e da Antonella Siligato, facendo riferimento soprattutto agli studi del giovane archeologo letojannese, Dino Alberto Rapisarda. È stata chiarita la struttura e la funzione dell’infrastruttura e le varie vicissitudini che hanno portato ora a riscoprirla in maniera scientifica, proprio grazie all’impegno di Rapisarda fin dagli studi universitari. Subito dopo il gruppo si è spostato a Scifì, la cui area archeologica è stata illustrata dal presidente Filippo Brianni, facendo riferimento agli studi ed al “sogno” dello storico locale Giuseppe Lombardo ed agli scavi condotti e studiati da Maria Grazia Lentini, Gabriella Tigano (oggi direttrice del Parco di Naxos) e Grazia Spagnolo (docente dell’università di Messina, particolarmente legata a questo sito). Ha perciò evidenziato come il sito nasce proprio dall’ipotesi di Lombardo, secondo cui a Scifì si trovava l’originaria Abbazia dei SS. Pietro e Paolo, distrutta da un’alluvione e poi realizzata dall’altra parte del torrente in epoca normanna. Gli scavi finora eseguiti hanno fatto emergere frammenti di una struttura certamente imponente, che dovrebbe aver “vissuto” tra la fine del periodo greco e la fase tardo romana, subendo in mezzo un terremoto ed alla fine all’alluvione. I reperti emersi fanno pensare ad una mansio, una sorta di “stazione di sosta” lungo la strada romana Milazzo-Taormina o ad un villa di cui si sarebbe finora scoperto solo la minima parte. Perciò Brianni ha evidenziato l’esigenza di svolgere indagini geoscanner per capire la conformazione della struttura. Gli interventi sono disponibili sul canale Youtube di Archeoclub Area Ionica Messina.

LUNEDI IL SOLSTIZIO ALL’ABBAZIA

E come ormai accade da sette anni, per Archeoclub Area Ionica Messina, il 21 giugno coincide col Solstizio dedicato a “Miti, Sogni, Poeti, Pittori e Santi nella Valle d’Agrò, alla scoperta del Genius loci”, coordinato da Ketty Tamà presso l’Abbazia dei SS. Pietro e Paolo d’Agrò di Casalvecchio Siculo. L’evento è organizzato da Archeoclub in collaborazione col comune e l’arcipretura di Casalvecchio Siculo e col parco di Naxos.

Si chiuderà con la presentazione del libro “L’ultimo romito” (Lithos editore). Previsto l’intervento degli autori (Diego Celi, Pino Privitera ed Enzo Basso), ma anche del protagonista del libro, cioè il sacerdote ortodosso padre Alessio Mandanikiotis, che vive in un eremo di S.Lucia del Mela e grande conoscitore del ruolo della cultura religiosa greca sul territorio peloritano

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