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mercoledì, Giugno 4, 2025
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Guido Caprino trionfa ai Nastri d’Argento: originario di Nizza di Sicilia, premiato quale miglior attore non protagonista

Guido Caprino torna protagonista del grande racconto audiovisivo italiano: ai Nastri d’Argento Grandi Serie 2025 ha conquistato il premio come miglior attore non protagonista per L’arte della gioia, la serie Sky Original diretta da Valeria Golino e ispirata all’omonimo romanzo postumo di Goliarda Sapienza. Una soddisfazione importante per l’attore nato a Taormina ma cresciuto a Nizza di Sicilia, nel cuore della costa jonica messinese, dove torna quando può. Caprino ha costruito una carriera intensa e versatile, dividendosi tra cinema, teatro e soprattutto fiction.

Il pubblico lo ricorda soprattutto nei panni dell’amatissimo Luca Manara, il commissario dal fascino ribelle e dai modi anticonvenzionali, protagonista dell’omonima serie di Rai 1 che tra il 2009 e il 2011 conquistò milioni di spettatori. Un personaggio ispirato, dichiaratamente, a Frank Zappa – di cui Caprino è fan dichiarato – e che ha segnato un momento cult della serialità italiana. Da allora, la sua carriera ha spaziato tra i set di registi come Marco Bellocchio (Il regista di matrimoni, Fai bei sogni), Roberto Faenza (I Viceré), Francesca Comencini (Lo spazio bianco) e Sydney Sibilia (Una relazione). In televisione ha interpretato ruoli complessi e sfaccettati, come Pietro Bosco nella serie 1992, che gli valse il premio L.A.R.A. come miglior attore al Roma Fiction Fest.

Con L’arte della gioia – presentata in anteprima a Cannes nel 2024 – Caprino si conferma interprete maturo e intenso. La serie, che ha già ottenuto numerosi riconoscimenti, vede nel cast anche Tecla Insolia, premiata come miglior attrice protagonista, Jasmine Trinca e Valeria Bruni Tedeschi, entrambe vincitrici nella categoria non protagonista. Il premio a Caprino arriva in un’edizione particolarmente ricca per i titoli Sky Original: M – Il figlio del secolo è stata eletta serie dell’anno, Hanno ucciso l’uomo ragno miglior commedia, mentre Dostoevskij dei fratelli D’Innocenzo ha confermato l’ottima forma dell’audiovisivo italiano anche sul piano autoriale. Per Caprino, a 52 anni, un nuovo punto alto in una carriera che continua a rinnovarsi. E per la sua Nizza di Sicilia, un altro motivo di orgoglio da mettere in bacheca.

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