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giovedì, Agosto 28, 2025
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Giardini Naxos un Far West balneare

di Vincenzo Lombardo

C’è un luogo in Sicilia dove il mare è una promessa e il traffico una condanna. Giardini Naxos, centro balneare tra i più frequentati dell’isola, accoglie ogni anno decine di migliaia di turisti, moltiplicando la sua popolazione fino a livelli da metropoli. Il problema è che, a differenza delle metropoli, qui l’urbanistica sembra disegnata da un poeta distratto. Le strade si stringono, i marciapiedi si dissolvono, e il visitatore, prima ancora di godere del panorama, deve sopravvivere a una prova di resistenza fisica e nervosa. Via Larunchi, in particolare, meriterebbe una menzione speciale nel manuale delle vie impossibili. Un budello urbano dove le auto parcheggiate formano una muraglia ininterrotta, i marciapiedi sono stretti come pensieri repressi, e la vegetazione privata invade lo spazio pubblico con la disinvoltura di chi sa che nessuno controllerà. In certi tratti, il passaggio pedonale è vietato per lavori misteriosi, transennati con la stessa opacità con cui si gestisce la cosa pubblica. Il Codice della Strada, che pure vieta espressamente questi ostacoli, qui sembra un romanzo di fantascienza. Il fenomeno degli affitti in nero completa il quadro. Mentre hotel e B&B regolari cercano di mantenere standard e legalità, una miriade di soluzioni abusive prospera indisturbata, abbassando la qualità del turismo e creando una concorrenza sleale che scoraggia chi vorrebbe investire seriamente. Il risultato è una città che offre molto, ma spesso lo fa male. Ristoranti e discoteche non mancano, ma l’esperienza complessiva è quella di un caos che si maschera da vitalità. Eppure basterebbe poco. Un sindaco vigile, una polizia municipale che non si limiti a presidiare i parcheggi, e un minimo di rispetto per le regole. Non si chiede la luna, solo che Giardini Naxos smetta di essere un far west balneare e diventi ciò che potrebbe essere: una perla del Mediterraneo dove si arriva senza rischiare la vita, si cammina senza acrobazie, e si soggiorna senza sentirsi complici di un’evasione fiscale. Sarebbe già molto. Sarebbe, in fondo, normale.

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