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venerdì, Settembre 12, 2025
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Cardiochirurgia pediatrica di Taormina, mercoledì Schifani a Roma. Il Ccpm sarà integrato nella nuova Rete ospedaliera

“Già mercoledì sarò a Roma per proseguire, insieme al ministro della Salute Schillaci, il confronto sul mantenimento del Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina, che sarà integrato nella nuova Rete ospedaliera”. Lo ha annunciato il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, al termine della riunione di giunta che oggi ha dato il via libera preliminare al documento di riorganizzazione del sistema sanitario regionale.

La nuova Rete, che ha già ottenuto il parere favorevole della Conferenza permanente della programmazione sanitaria, approderà adesso sui tavoli della VI Commissione (Salute) dell’Ars per il parere obbligatorio e, successivamente, tornerà in giunta per l’approvazione definitiva, prima di essere trasmessa al ministero della Salute per il via libera finale.

“Questo piano – ha detto Schifani – rappresenta un passo fondamentale verso una sanità più equa ed efficiente, grazie al lavoro dell’assessore Daniela Faraoni, del dirigente generale Salvatore Iacolino e alla collaborazione istituzionale del presidente della VI Commissione, Giuseppe Laccoto. Confido che l’Ars lo condivida, ma resteremo aperti al dialogo”.

L’assessore alla Salute Daniela Faraoni ha sottolineato che il nuovo impianto tiene conto delle trasformazioni demografiche e dei bisogni emergenti di salute, con l’obiettivo di ridurre la migrazione sanitaria. “Un lavoro di razionalizzazione – ha aggiunto – ha permesso già da febbraio di rimettere in funzione 308 posti letto non utilizzati. Ora si prevede un incremento di 207 posti per oncologia, 47 per neurochirurgia e altri per neurologia, ortopedia e medicina d’urgenza. La riduzione di 367 posti riguarderà soltanto quelli già inattivi o sottoutilizzati”.

Il documento si basa sui parametri ministeriali (Dm 70/2015), che fissano a 3 posti letto per mille abitanti l’assistenza per acuti e a 0,7 per la lungodegenza e la riabilitazione. In totale, la rete conta 139 strutture pubbliche e private, con una valorizzazione degli ospedali periferici come presidi di prossimità.

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