Anthony Barbagallo è stato rieletto segretario regionale del Partito Democratico in Sicilia con il 77,3% delle preferenze, in un congresso segnato da forti tensioni, ricorsi e assenza di confronto interno. Candidato unico dopo la rottura con l’area critica del partito, ha raccolto circa 10mila voti su 16.506 aventi diritto, con una partecipazione al voto pari al 60,65%. La proclamazione ufficiale avverrà nei prossimi giorni da parte della Commissione regionale guidata da Nico Stumpo, commissario inviato dalla segreteria nazionale. “I numeri parlano chiaro, sono stato rieletto”, ha dichiarato Barbagallo, che ha definito il congresso “una festa della democrazia”, pur riconoscendo le difficoltà interne e l’assenza di un vero dibattito: “Avrei preferito un confronto franco e aspro, ma non è stato possibile. Ora serve ricucire e riprendere il cammino insieme”. Il segretario ha ribadito l’intenzione di guidare il partito in modo inclusivo, tendendo la mano anche a chi non lo ha sostenuto, e ha rilanciato l’obiettivo di costruire “un Pd più incisivo e radicato nei territori, in linea con la segreteria di Elly Schlein”. Sui ricorsi presentati da chi ha contestato la legittimità del congresso, Barbagallo ha risposto: “Non li temo, il partito ha regole e organismi che sapranno giudicare”. Ma le polemiche non si placano. Antonio Rubino, componente della direzione nazionale del Pd, ha attaccato duramente: “Barbagallo ha perso il referendum su se stesso, sostenuto solo dal 45% degli iscritti. Ha imposto un congresso senza avversari, ma anche giocando da solo è stato bocciato”. Rubino ha invitato a “voltare pagina” e a “riconsegnare il Pd siciliano a mani sicure, più vicine alla linea di Elly Schlein”.
Barbagallo rieletto segretario del Pd in Sicilia
