La Sicilia rischia un drastico calo demografico nei prossimi decenni. Secondo le proiezioni di The European House – Ambrosetti, l’isola potrebbe perdere oltre 700 mila abitanti entro il 2050, con una riduzione complessiva stimata del 17,3% della popolazione. Un trend destinato a peggiorare ulteriormente: entro il 2080, infatti, i siciliani potrebbero essere un milione e settecentomila in meno rispetto a oggi.
“La fotografia sul piano demografico è preoccupante – ha dichiarato il Ceo Valerio De Molli –. È urgente reagire, altrimenti ci troveremo tra venticinque anni con un drastico ridimensionamento della popolazione residente”.
L’allarme è stato lanciato durante la terza edizione dell’Act Tank Sicilia, dal titolo “Strategie e politiche per una Sicilia al centro del Mediterraneo, aperta, attrattiva e connessa”, svoltasi a Palazzo Branciforte a Palermo.
L’incontro ha riunito rappresentanti istituzionali, economisti e imprenditori per discutere le strategie di rilancio dell’isola. Il nodo demografico è stato indicato come uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo futuro della Sicilia, con impatti diretti su lavoro, innovazione e sostenibilità del welfare.


 
                                    