“Roccalumera merita altro. Merita amministratori che non siano miopi” lo ha dichiarata la sorella del vice sindaco, Chiara Garufi, con una lettera aperta indirizzata a chi con cinica freddezza ha ordinato di tagliare un rigoglioso albero, che per dieci anni aveva regalato, colore, ombra e bellezza a tutto il lungomare. Ecco la “lettera aperta” senza nulla togliere né aggiungere: “L’Erythrina caffra del lungomare non c’è più. Rara, fiorita di rosso corallo, piantata da un cittadino nel 2015 e cresciuta da sola, aveva regalato per dieci anni colore, ombra e bellezza al nostro paese. Un albero sano, forte, rigoglioso. Un mese, tre date, una motosega: così il Comune di Roccalumera ha deciso di fare a pezzi un albero rigoglioso. Per anni si è chiesto che fosse potato e curato. Nessuna risposta. Poi, all’improvviso, in poche settimane: sopralluogo, relazione agronomica e abbattimento totale. Un agronomo scomodato… per un albero? La relazione lo definiva in futuro “potenzialmente pericoloso”. E così, preventivamente, si è deciso di tagliare ed eliminare il problema. È questa la soluzione giusta? Distruggere invece di potare, preservare e curare? Un’efficienza sorprendente: mezzi pronti, uomini pronti, decisione lampo. Peccato che tanta solerzia emerga solo per tagliare un albero, e non per risolvere i veri problemi del paese. Ora resta il vuoto, la terra spoglia e un’amarezza profonda, mentre Roccalumera continua a cadere a pezzi tra strade dissestate, marciapiedi rotti, aiuole vuote e un lungomare dimenticato. Con un solo gesto, si è mostrata ancora una volta l’incoerenza di un’amministrazione che da una parte piantuma alberelli “per un futuro verde e sostenibile”, e dall’altra rade al suolo quelli veri, forti, radicati, quelli che quel futuro lo rappresentavano davvero. A chi dava fastidio quest’albero? Perché tanta fretta, tanta solerzia? In appena un mese si è deciso tutto. Domande che resteranno sospese, come tutte le altre che i cittadini rivolgono da anni e che restano senza risposta. Roccalumera merita altro. Merita amministratori che ascoltino, che abbiano rispetto e che non siano miopi. Che sappiano distinguere la cura dall’eliminazione, la scelta ponderata dal gesto impulsivo. Perché gli anziani e la natura raccontano la storia di un paese e una motosega non può cancellarla. Questo gesto lascia dietro di sé delusione, amarezza e la sensazione che si sia perso, ancora una volta, un pezzo di fiducia e di credibilità. Chi ha preso questa decisione ha dimostrato di non vedere, di non sentire, di non capire il valore di ciò che rende un paese vivo. Un plauso amaro a tutti gli attori di questa scelta, da chi ha segnalato con fermezza, a chi ha gestito e a chi ha firmato l’ordine di abbattimento. Avete eliminato un albero, ma con esso anche un simbolo, un ricordo e un’altra occasione di agire con buon senso”.
Chiara Garufi Cittadina di Roccalumera
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Ci sono stati pure dei commenti: “Le contraddizioni di questo paese lasciano talmente senza parole; invece di sistemare cose ben più importanti e urgenti si pensa addirittura di tagliare un albero che tutto può fare, tranne che dare fastidio e pericolo” (L.G.)