Il nostro giornale è bersagliato quotidianamente da improvvisati gruppi politici che ci mandano comunicati ed email sulla situazione politica di Alì Terme. E non tutti sono firmati (e quindi cestinati). Noi con questo articolo che stiamo pubblicando, a firma di Rocco Chirieleison del gruppo d’opposizione, chiudiamo le pubblicazioni delle varie anime del gruppo di minoranza, e lasciamo spazio, per la par condicio, ad un’altra riflessione del sindaco.
“Tre quarti della Giunta fuori gioco e una presunta crisi politica evocata in nota stampa. Secondo l’articolo 48 del TUEL, però, il Sindaco ha piena legittimità di nominare e revocare assessori e di coordinare la Giunta. Nessun colpo di scena elettorale, solo esercizio dei poteri conferiti dalla legge. Se il Sindaco deve essere sfiduciato, la strada maestra resta la mozione di sfiducia.
Tra ritardi scolastici, manutenzione di strade e piattaforme galleggianti per 40.000 euro, i consiglieri non chiariscono come abbiano votato loro e il resto del Consiglio, né se le delibere siano state pubblicate sul simulacro di sito istituzionale “Amministrazione Trasparente”, obbligo di legge dal 2013. Una nota stampa non è politica. Tocca all’opposizione trasformare lamentele in azioni: denunciare eventuali danni erariali alla Corte dei Conti, segnalare alle autorità la sistematica disapplicazione della legge sulla trasparenza. I cittadini, intanto, vogliono sapere come sia possibile che in piena estate l’acqua che bevono fosse contaminata da colibatteri. E se c’è stata una responsabilità umana in questo vero e proprio attentato alla salute pubblica. Silenzi assordanti da parte dell’Amministrazione e del consesso civile. Questo è politica. Tutto il resto è noia.
In questi giorni molti cittadini stanno ricevendo bollette idriche particolarmente elevate. Mai come ora sarebbe fondamentale conoscere le ragioni degli aumenti, avere accesso ai dati e alle convenzioni con i fornitori e individuare eventuali responsabilità nella gestione del servizio idrico. L’assenza di trasparenza nasconde i contenuti della Convenzione stipulata dal Comune con la ditta erogatrice, rendendo impossibile capire le oscillazioni dei costi e controllare le finanze comunali. Ciò impedisce all’opposizione di esercitare un controllo effettivo. Prima di reclamare ciò che deve fare l’amministrazione, minoranza e opposizione dovrebbero pretendere ciò che la Legge stabilisce: l’accesso alle informazioni sulla gestione dell’Ente.
Il dibattito politico sembra più un conflitto interno che un reale controllo amministrativo. La legittimità delle decisioni del Sindaco è chiara, esercitata secondo legge, mentre il compito dell’opposizione resta quello di garantire trasparenza, vigilanza concreta e iniziativa formale, trasformando le lamentele in strumenti istituzionali a tutela del bene comune. In mancanza di ciò, si rischia di confondere il teatro con la realtà”.