La scelta di mons. Accolla, arcivescovo di Messina, di trasferire (alle Isole Eolie) dopo appena sei mesi dal suo insediamento, il sacerdote Salvatore Di Blasi della parrocchia di Alì Terme, ha creato in paese comprensibili disapprovazioni. Doveva rimanere cinque anni nel centro termale ed invece, secondo il parere di parecchi cittadini, il provvedimento dell’arcivescovo di Messina avrebbe penalizzato la crescita in sinergia tra i fedeli locali e questo giovane servitore di Dio, che ha predicato la religione sull’insegnamento di Gesù. Un sacerdote solare (rettore del Santuario Maria Ausiliatrice e vice parroco ad Alì e Alì Terme) gentile, apprezzato da tutta la comunità anche perché avrebbe stimolato tanti giovani ad avvicinarsi alla Chiesa. Il popolo di Alì Terme è rimasto amareggiato, tant’è che tantissimi fedeli, giovani, politici e intere famiglie stanno raccogliendo le firme che inoltreranno, durante un incontro, a mons. Accolla. La comunità di Alì Terme ha inteso questo allontanamento frettoloso (doveva restare cinque anni ma è stato mandato via dopo sei di mesi) come un voltafaccia nei confronti di chi ha sempre creduto nei valori umani e cristiani e della Chiesa cattolica. Le cose non cambieranno certamente, ma almeno l’arcivescovo abbia il buon senso di spiegare alla comunità di Alì Terme il motivo di questo affrettato trasferimento, che sta facendo tanto discutere e non solo a livello locale.