Sull’inquinamento del tratto di mare lungo la riviera jonica del Messinese è intervenuta la segreteria provinciale del PD, con un circostanziato comunicato: “Lo stato del mare della riviera Jonica e’ una criticita’, che giornalmente, in questi mesi di luglio e agosto, sta creando ripercussioni sulla fruibilità della spiaggia per residenti e turisti oltre ai danni d’immagine, con ripercussioni sulla stagione turistica in corso e per quelle future. Lo stato degli impianti di depurazione, che negli anni non sono stati adeguati ai nuovi standard ambientali imposti dalla U.E. ( che nel frattempo ha aperto procedura d’infrazione, con conseguenti multe), è alquanto precario e lacunoso. Il Governo Regionale, poco o nulla ha fatto, in termini di accesso ai finanziamenti, ha pensato piuttosto a alimentare un sistema di contributi, di mance e mancette per garantirsi stabilita’ politica, per costosi spettacoli di intrattenimento, invece di pensare alla salute pubblica, al turismo ed all’economia siciliana. Di contro i Comuni, a partire dal comune più grande ( S.Teresa di Riva) in 12 anni di gestione della cosa pubblica, nonostante le solite promesse elettorali, non ha portato a nulla di concreto sul tema impianti di depurazione, che hanno manifestato negli anni evidenti criticità. In questi giorni, parecchie sono state le proteste dei bagnanti, anche con rimostranze alla Capitaneria di Porto. Si e’ pensato solo a garantire servizi in spiaggia. Bandiera BLU a ostentare titoli sui media, che allo stato attuale, poco o nulla servono, se alla base non esiste una buona balneabilità delle acque del mare. La Segreteria Provinciale, sollecita Governo Regionale e Comuni interessati, a predisporre tutti gli strumenti necessari per risolvere un tema esiziale per l’intera riviera jonica”.
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Sullo stesso tema riceviamo un comunicato di Pina Basile, per nome e conto di tanti bagnanti “Il mare da Capo Alì a Capo Sant’Alessio è sotto gli occhi di tutti: spesso acque sporche, cattivi odori, segnalazioni di cittadini con problemi dermatologici. Eppure i sindaci si limitano a dichiarare il buon funzionamento dei depuratori, ignorando che senza reti fognarie complete e con scarichi diretti in mare la salute pubblica resta gravemente a rischio. Questa è irresponsabilità istituzionale: non servono autoassoluzioni burocratiche ma controlli reali, trasparenza e azioni immediate. Chiediamo interventi urgenti di ARPA, Regione e Guardia Costiera, dati pubblici e un tavolo tecnico tra sindaci e tecnici. Il mare è un bene comune, non un disastro da occultare”.