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Santa Teresa di Riva
sabato, Luglio 19, 2025
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Dopo la festa della patrona di Santa Teresa di Riva il novenario all’aperto

Dopo la festa della Patrona di Santa Teresa di Riva, la Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, che si è conclusa a meraviglia, possiamo riconoscere la bellezza di poter realizzare il novenario all’aperto, nell’area adiacente alla parrocchia, nel giardino, che va chiamato del Carmelo. Alla celebrazione eucaristica per nove giorni hanno partecipato numerosi con costanza i terziari del Terz’Ordine Carmelitano, gli associati alla stessa famiglia carmelitana e tanti fedeli devoti, provenienti anche dai paesi vicini. Tutti sono rimasti colpiti dalla predicazione di padre Marcellino Pane, che ha evidenziato l’aiuto prezioso della Beata Vergine Maria, la Madre premurosa, la donna esemplare e compagna di viaggio che ci continua a dire «Fate quello che egli vi dirà», ossia: ascoltate Gesù mio Figlio e seguite la sua parola con fiducia. E’ stato, di certo, un momento propizio per incontrare Gesù e mettersi sotto la protezione celeste di Maria, la madre che ascolta i bisogni dei suoi figli e si rende vicina per accompagnarli nel cammino sofferente e faticoso della vita, soprattutto in questo periodo di incertezza e di angoscia. In questo tempo così difficile e piuttosto critico, il popolo di Dio ricorre alla fede, rinvigorita dall’atteggiamento di sobrietà ai piedi di Maria, la sorella piena di tenerezza e di consolazione. Pertanto ha potuto sperimentare l’essenza della spiritualità carmelitana, riconoscendosi famiglia solidale nella ricerca di un rapporto intimo e profondo, nel silenzio e nella preghiera. Proprio in questa deliziosa atmosfera di pace, creatasi nel “giardino del Carmelo”, si è potuta cogliere la bellezza dello spazio aperto, libero e adatto a contenere una moltitudine di persone motivate ad essere presenti, riunite per stare sotto lo sguardo della Madonna del Carmelo. Proprio in questo giardino fiorito, dove si coltiva la speranza, si manifesta la luce del cielo, facendo l’esperienza del Signore che libera, guarisce e salva. In questa prospettiva, occorre leggere tutto l’evento della festa come una grazia e considerare tutto il terreno, cosi com’è, un luogo sacro, dove è stato possibile essere convocati insieme, elevare preghiere al cielo, ascoltare la parola di Dio, celebrare la messa e riconciliarsi con i fratelli e con il Signore, anche ottenendo l’occasione dell’indulgenza plenaria nell’anno santo del Giubileo 2025 attribuito al Santuario. Tutto questo grazie all’impegno ed alla dedizione di tanti operatori pastorali, che hanno lavorato nel nascondimento per la preparazione dell’altare e per l’animazione della liturgia. Ancora una volta, attraverso l’esperienza vissuta, infine, si può vedere questo luogo, accanto al Santuario del Carmelo, magari potenziato dal verde e dai fiori, come congeniale giardino fiorente del Carmelo. Diventa, peraltro, corrispondente alla vocazione propria del Terz’Ordine Carmelitano, votato alla cura della bellezza del territorio in cui opera con fede, preghiera e carità. Sarebbe anche una vera opportunità d’incontro per la gioia dei credenti e non, che possa rianimare lo spirito e risvegliare la fede nel comprensorio, all’aria aperta, profumato al naturale, a disposizione di tutti quelli che ne vogliano usufruire. (Santo Trimarchi)

 

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