Il riscatto di S.Teresa dipende in larga parte dalla resipiscenza di chi, non solo se l’e’ lasciata inopinatamente e ignavamente rapire sulla scorta di un facile nuovismo, ma non intende neanche, all’insegna di una inspiegabile superbia eteropunitiva e autolesionistica, recuperare il pur largo consenso di cui e’ stato ripetutamente omaggiato dal generoso popolo santateresino. Vittorio Emanuele terzo e Umberto primo hanno lasciato sul terreno piu’ di 4.000 voti, investendo i quali su uno di loro o su un giovane di loro fiducia o su un uomo di assoluta esperienza e cultura avremmo potuto riportare a casa la Santa (Teresa) sana e salva. Rischiamo,invece, di farle subire altre inutili torture e violenze scambiate per efficaci terapie farmacologiche e fisio-psichiche. Tra masterplan, calendari onofrari, bandiere bleu, svincoli autostradali rischiamo di ricadere in quegli atavici immobilismi che hanno impedito alla Santa, che pur malamente e caoticamente e’ cresciuta, di sviluppare. Questa e’ la nostra ambizione! Un ordinato sviluppo, socio-culturale, senza le contraddittorie fughe in avanti cui assistiamo in questi ultimi anni e mesi, durante i quali si e’ addirittura distrutto il piu’ antico cinematografo della riviera per far posto ad un demode’ locale musicale, per non parlare d’altro; architettonico- urbanistico, con annesse ricadute economico- finanziarie e culturali. L’osservazione di S.Teresa e dei limitrofi paesi a sud e a nord ci richiama alla memoria Londra! Quella metropoli o megalopoli prenderemmo, e vorremmo prendessero a modello gli attuali amministratori, (la riprova che nelle nostre benevoli critiche non c’e’ neanche l’ ombra dell’ invidia) a modello da imitare nei minimi particolari per immaginare e creare un futuro alla nostra e alle limitrofe cittadine, i cui amministratori esortiamo alla medesima presa di coscienza. .
S.Teresa di Riva – Distrutto il più antico cinematografo della riviera
