SANTA TERESA DI RIVA – Rifiuti, Comune e Regione di nuovo ai ferri corti per la quantità di indifferenziata da smaltire in discarica. Ieri il sindaco De Luca ha inoltrato al presidente della Regione, Crocetta, una istanza di annullamento in autotutela della disposizione contenuta nell’ordinanza presidenziale che consente al comune jonico di smaltire in discarica solo 2, 2 tonnellate di rifiuti al giorno. Il Comune ha chiesto lo scorso settembre di potere smaltire in discarica tutti i propri rifiuti indifferenziati o, comunque, almeno 20 tonnellate la settimana, ritenendosi ingiustamente penalizzato, nonostante avesse autonomamente ridotto in modo consistente la produzione di rifiuti indifferenziati con il raggiungimento, nel mese di agosto e di settembre, di valori percentuali di raccolta differenziata superiore all’80%.
“Si rende, pertanto, necessario chiarire – scrive il sindaco De Luca nella sua lettera a Crocetta – come i calcoli con cui sono state ricavate le quantità di rifiuti indifferenziati autorizzate con la disposizione n. 69 del 24/9/2016, essendo stati effettuati considerando le sole quantità dei rifiuti smaltiti in discarica nel mese di Agosto, risultano illogici, discriminanti ed illegittimi nei confronti di un Comune che ha conseguito nel mese di Agosto una percentuale di raccolta differenziata superiore al 65%”. Il Comune di Santa Teresa di Riva non può essere considerato alla stregua della stragrande maggioranza dei comuni siciliani che non hanno raggiunto quote significative di differenziata, avendo ridotto al 18% la quantità dei propri rifiuti indifferenziati, mentre come “premio” è stato autorizzato a portare in discarica solo il 15% dei propri rifiuti indifferenziati.
Ecco il testo integrale della lettera di De Luca scritta a quattro mani con l’esperto Santi Briguglio Polò.
“Con precedente nota del 29/9/2016, prot. 20627, questo Comune di circa 10.000 abitanti e 6.700 utenze TARI, che è stato autorizzato, con la disposizione in oggetto, a smaltire in discarica solo 2, 2 tonnellate di rifiuti al giorno, ha chiesto di poter smaltire in discarica tutti i propri rifiuti indifferenziati o, comunque, almeno 20 tonnellate la settimana, ritenendosi ingiustamente penalizzato dalla ulteriore riduzione disposta, con il provvedimento in oggetto, nonostante avesse autonomamente ridotto in modo consistente la produzione di rifiuti indifferenziati con il raggiungimento, nel mese di Agosto, di valori percentuali di raccolta differenziata superiore all’80%,.
Purtroppo, (tranne che per la possibilità di conteggiare mensilmente le quantità conferite in discarica, concessa, con la disposizione n. 72 del 30/9/2016, ai Comuni che superano il 40% di R.D.) la superiore istanza, benché formulata con carattere d’urgenza, non ha ottenuto nessun riscontro.
Si rende, pertanto, necessario chiarire come i calcoli con cui sono state ricavate le quantità di rifiuti indifferenziati autorizzate con la disposizione n. 69 del 24/9/2016, essendo stati effettuati considerando le sole quantità dei rifiuti smaltiti in discarica nel mese di Agosto, risultano illogici, discriminanti ed illegittimi nei confronti di un Comune che ha conseguito nel mese di Agosto una percentuale di raccolta differenziata superiore al 65%.
Di seguito si sottopone all’attenzione delle autorità in indirizzo la descrizione dei profili di illogicità, discriminazione e di illegittimità della disposizione in oggetto nella parte in cui sottopone alla limitazione del conferimento in discarica anche quei Comuni che hanno superato il 65% di raccolta differenziata.
Illogicità e disparità di trattamento
Con la disposizione in oggetto la quasi totalità dei Comuni siciliani sono stati autorizzati a smaltire in discarica oltre il 90 % dei loro rifiuti urbani, mentre il Comune di Santa Teresa di Riva (che nel mese di Agosto, avendo raggiunto una percentuale di R.D. dell’82%, ha già ridotto al 18% la quantità dei propri rifiuti indifferenziati) per aver rispettato e superato nel mese di Agosto i parametri di legge inerenti la raccolta differenziata, è stato autorizzato a portare in discarica solo il 15% dei propri rifiuti.
Se solo il Comune di Santa Teresa di Riva non avesse costituito un ARO ed avesse continuato a gestire i servizi attraverso la gestione Commissariale dell’ATO ME4 Spa, avrebbe, al pari degli altri Comuni dell’ATO, avuto una raccolta differenziata inferiore al 10%, portando così in discarica, nel mese di agosto, il 90% dei propri rifiuti (pari a 390 tonnellate) ed, in base al metodo di conteggio contenuto nella disposizione n. 69, sarebbe stato autorizzato a portare in discarica 11 tonnellate al giorno (le suddette 390 tonnellate di Agosto, meno il 12%, diviso 31 giorni) anziché le 2,2 autorizzate.
Risulta, quindi, evidente la disparità di trattamento operata nei confronti di questo Comune rispetto alla stragrande maggioranza dei Comuni siciliani.
Inoltre, la disposizione n. 69 del 24/9/2016 si manifesta palesemente illogica (oltre che diseducativa) in quanto consente ai Comuni inadempienti di scaricare in discarica la quasi totalità dei loro rifiuti, mentre umilia un Comune virtuoso obbligandolo a portare in discarica solo ridottissime percentuali di rifiuti.
Profili di illegittimità della disposizione
Di fatto, la disposizione n. 69 del 29/9/2016 obbliga il Comune di Santa Teresa di Riva ad effettuare una raccolta differenziata dell’85%.
Infatti, su 430 tonnellate di rifiuti prodotti nel mese di Agosto, solo il 15% pari a 68 tonnellate (2,2 tonnellate al giorno per 31 giorni), sono stati autorizzati ad essere smaltiti in discarica; ne discende che la restante quantità di rifiuti, (360 tonnellate, pari all’85%) deve essere raccolta in modo differenziato, per poter essere conferita in impianti di recupero.
Tale obbligo contrasta con la vigente normativa di settore (in particolare l’art. 205 del D.lgs. n.152/2006, e con l’art.9, c.4, della L.R. n. 9/2010) che obbligando i Comuni ad effettuare il 65 % della raccolta dei propri rifiuti urbani in modo differenziato implicitamente consente di portare in discarica, senza limitazioni, fino al 35% dei propri rifiuti indifferenziati.
Pertanto, in punto di diritto, va rilevato che ogni altra disposizione contraria alla predetta normativa deve ritenersi illegittima.
Per le motivazioni espresse, richiamato il Capo IV bis della Legge n. 241/1990, si chiede l’annullamento, in autotutela, della disposizione attuativa n. 69 del 24/9/2016, almeno nella parte in cui determina in 2,2 tonnellate la quantità di rifiuti indifferenziati che il Comune di Santa Teresa di Riva è autorizzata a conferire in discarica.
Si chiede, comunque, alle autorità in indirizzo di dare atto che il Comune di Santa Teresa di Riva, in base alle disposizioni contenute nella vigente normativa di settore, è autorizzato a smaltire liberamente in discarica il rifiuto urbano indifferenziato (residuo secco della raccolta differenziata) prodotto nel proprio ARO, fino ad una quantità pari al 35% di tutti i propri rifiuti urbani.