SANTA TERESA DI RIVA – Mare sporco anche a settembre, interviene la Procura. Il colpo di coda dell’estate, che nello scorso weekend ha richiamato sulle nostre spiagge molta gente alla ricerca degli ultimi scampoli di sole e un mare in cui mitigare l’afa del libeccio, ha scoperto una delle grandi bugie di ogni estate. E cioè che i liquami trasportati dalla corrente arrivano dai depuratori della zona tra Nizza e Letojanni, che con l’aumento della popolazione non reggono il sovraccarico di liquami immessi per il trattamento. A settembre i vacanzieri se ne sono tutti tornati alle proprie sedi, in riviera siamo rimasti i soliti, ma gli scarichi ed i liquami continuano a navigare ed a provocare inquinamento ambientale oltre un danno d’immagine. Segno che lo sversamento avviene altrove. Finalmente, però, qualcosa si muove. Dopo tante segnalazioni, reiterate nel corso degli anni anche da questo Giornale, alle autorità competenti, la questione è giunta all’attenzione della Procura, che ha aperto un fascicolo gestito dal procuratore aggiunto Vincenzo Barbaro.
Il magistrato ha ordinato di eseguire verifiche approfondite su tutto il territorio comunale di Messina, di sversamenti ovviamente abusici di reflui fognani e altri tipi di scarichi inquinanti, al fine di ottenere una mappatura completa del fenomeno, che ormai ha una sua precisa origine geografica. Già al lavoro i carabinieri della Sezione di polizia giudiziaria della Procura, gli uomini del Corpo Forestale dello Stato e della Guardia costiera e i vigili del fuoco. Riflettori puntati, quindi, sui torrenti che attraversano Messina. Ieri ad esempio, il personale del “115”, compresa una squadra specializzata del Nucleo Nbcr (Nucleare, biologico, chimico e radiologico), ha passato al setaccio la fiumara che dall’Annunziata arriva fino a valle. L’obiettivo era individuare sostanze potenzialmente pericolose per la pubblica incolumità. L’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Barbaro mira anche a verificare eventuali perdite dalle condutture dell’Amam. Ecco perché sono in corso di esecuzione prelievi di campione da ogni sito esaminato. I cittadini e gli amministratori della Riviera Jonica messinese, da Scaletta a Taormina, non possono che ringraziare.
Tutto ciò, però, non esenta dalle responsabilità quei sindaci che hanno consentito lo sversamento della fogna sull’arenile e quindi sulla spiaggia. E’ accaduto a Roccalumera questa estate, sta accadendo a Santa Teresa di Riva in questo fine settembre in cui alternano belle giornate a rovesci abbondanti. E dalle condutture intasate si riversano sulla spiaggia migliaia di metri cubi di acqua piovana, reflui e chissà cos’altro. Perché a S.Teresa c’è il “sistema misto”, fogna e acqua piovana nella stessa conduttura. Intanto si comincino a pulire le caditoie.