Il segretario regionale aggiunto della Fisascat Cisl, il taorminese Pancrazio Di Leo, ha consegnato nelle scorse ore al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, la petizione popolare con la raccolta firme effettuata dallo scorso Ferragosto nell’isola e che, in particolare nel comprensorio ionico, ha portato alla sottoscrizione da parte di oltre 5 mila firme con cui i lavoratori hanno chiesto al Governo la modifica della Naspi. La discussa riforma previdenziale che preoccupa i tanti lavoratori del settore turistico ed in particolare gli stagionali, che rischiano di non avere più neppure i requisiti per l’accesso all’indennità di disoccupazione nel periodo invernale, sarà oggetto nei prossimi giorni di una nuova analisi da parte del Consiglio dei Ministri a Roma. L’aspettativa è che arrivi il convincimento da parte del Governo ad una rivisitazione della normativa che appare al momento troppo restrittiva e penalizzante per i lavoratori. Alla consegna della petizione erano presenti con Di Leo, Mimma Calabrò segretario generale Fisascat Cisl Regionale Sicilia e Salvatore D’Agostino, segretario generale della Fisascat Cisl Messina.
Le firme sono state inviate alla presidenza della Repubblica, alla presidenza del Consiglio dei Ministri ed al Ministro del Lavoro, alla presidenza della Regione Siciliana, alla presidenza dell’Ars Sicilia, alla presidenza della Camera e a quella del Senato e agli assessorati regionali al Turismo ed al Lavoro.
“Una famiglia senza reddito costituisce un problema sociale – spiega Di Leo -. La gente vuole il lavoro. La Sicilia è una regione a forte vocazione turistica con una connotazione ben precisa dei periodi lavorativi. Ogni lavoratore a cui viene ridotto il periodo lavorativo rimane privo di una qualsivoglia forma di sostegno al reddito. Superfluo appare perciò sottolineare la necessità inderogabile di adottare delle modifiche urgenti e incisive al testo normativo attuale della Naspi. La crisi economica e l’incertezza a cui stanno andando incontro i lavoratori esigono delle scelte improntate ad una correzione delle precedenti decisioni. Bisogna puntare sul Patto d’Area, come si sta facendo nella zona tirrenica e come dovrebbe fare anche la zona ionica del messinese, e destagionalizzare il periodo di lavoro puntando anche su un percorso di formazione che consentirebbe l’allungamento del periodo di lavoro”.
“Taormina può e deve puntare ad un periodo lavorativo che vada da marzo a ottobre e che potrebbe consentire 8 mesi di lavoro. Analogo discorso vale in altre zone della Sicilia. La regolamentazione del settore e l’applicazione degli accordi nazionali, regionali e territoriali non è più rinviabile e può consentire l’allungamento della stagionalità e la destagionalizzazione dei settori turismo, commercio e servizi. La gente è preoccupata perché lavorando 6 mesi e percependo una indennità ridotto non potrà usufruire di copertura assicurativa pensionistica pari a 12 mesi”.
Per poter usufruire della Naspi, ricordiamo, i soggetti disoccupati adesso devono aver maturato i seguenti requisiti: 1) Stato di disoccupazione involontario ai sensi dell’articolo 1, comma 2, lettera c), D. Lgs. 21 aprile 2000, n. 181 e successive modificazioni; 2) Requisito contributivo ovvero il lavoratore deve poter far valere, nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione, almeno tredici settimane di contribuzione; 3) Requisito lavorativo ovvero il lavoratore deve poter far valere trenta giornate di lavoro effettivo, a prescindere dal minimale contributivo, nei dodici mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione. La durata della Naspi varia in base alla posizione storica contributiva di ogni lavoratore e potrà arrivare a un massimo di 24 mesi per chi ha lavorato negli ultimi 4 anni, scendendo fino a 18 mesi a decorrere dal 1°gennaio 2017. La durata massima prevista è pari alla metà delle settimane coperte da contribuzione nei quattro anni precedenti il giorno di perdita del lavoro. Dal conteggio vengono, inoltre, esclusi i periodi che hanno già determinato l’erogazione delle altre indennità di disoccupazione. Per gli eventi di disoccupazione che si verificheranno dall’1.1.2017, la durata della prestazione non potrà superare le 78 settimane. La Fisascat Cisl si è rivolta così ai cittadini per protestare e rivendicare il diritto al lavoro contro lo stallo dei tavoli negoziali per il mancato rinnovo dei contratti nel comparto turistico. Fisascat e Cisl denunciano come, con la nuova Naspi introdotta con il Jobs Act, i lavoratori andranno incontro – in quanto stagionali – a un taglio del 50% del valore dell’indennità precedentemente percepita.