FURCI SICULO – In bene o in male, continua a far discutere il lungomare di Furci. Una cosa è certa: i consiglieri di minoranza ed i commercianti hanno drizzato il tiro, a cominciare dal capogruppo avv. Francesco Rigano che in aula, durante l’ultima riunione consiliare, ebbe a dire “Oggi sulla Nazionale, grazie all’amministrazione Foti, abbiamo una viabilità eccellente ed in ciò concordo col dott. Romeo (presidente dei commercianti, ndc)” e poi ha continuato col dire “questo però comporta il rovescio della medaglia nella viabilità sul lungomare”. Questo batti e ribatti tra maggioranza ed opposizione è nato per un incidente accorso ad un bambino, che sfuggito all’attenzione dei genitori ha attraversato di corsa le strisce pedonali, quando proprio stava giungendo un’auto. E per fortuna che procedeva lentamente, per cui l’incidente è stato di lieve entità. Sui numeri degli incidenti sul lungomare di Furci è nato un proprio confronto tra il presidente del consiglio prof. Gianluca Di Bella ed i cinque dell’opposizione. Da una ricerca fatta dall’agente di P.M. Carmela Crisafulli, su indicazione del presidente, è emerso che gli incidenti sul lungomare di Furci sono stati quattro nel 2014, uno nel 2015 e due nel 2016. Cioè da quando è entrato in funzione in doppio senso di marcia sul lungomare (1-10-2015) ad oggi, a quasi un anno di distanza, sono capitati solo due incidenti, contro i quattro del 2014 quando non c’era ancora il doppio senso. E’ stato fatto pure un raffronto con gli incidenti che si sono verificati sul lungomare del comune limitrofo, e cioè di S.Teresa di Riva. Ebbene per tutto l’anno 2015 sono stati ventuno, mentre nei primi sei mesi del 2016 sono stati 12. Però c’è da dire che S.Teresa con i suoi diecimila abitanti è per tre volte il comune di Furci; ma anche in questo caso gli incidenti sul lungomare furcese sono stati sempre di meno. Per l’avv. Francesco Rigano, capogruppo dell’opposizione, il concetto è che “a Furci l’esperienza del doppio senso è che si è dato maggiore vantaggio alla viabilità a discapito della vivibilità”. Cosa che purtroppo succede d’estate in tutti i comuni rivieraschi del Messinese.