LETOJANNI
Il centro ionico è il primo in Italia a fregiarsi della denominazione “Città del volo”: lo ha deciso il consiglio comunale, consolidando un rapporto ormai imprescindibile. Tutto è nato con la diffusione prima dei deltaplani e poi dei parapendii. Gli appassionati hanno scoperto che la spiaggia letojannese poteva fungere da ideale luogo d’atterraggio per ben due decolli: quello dal monte Venere di Castelmola e quello da Gallodoro. Nel tempo, vennero aperte pure due scuole e, non essendocene altre in tutto il Meridione, cominciarono ad arrivare piloti da tutta Italia e anche dall’estero. Questo non sarebbe successo, però, se non ci fosse stato Angelo D’Arrigo: lui amava Letojanni, e la sua presenza fungeva da fortissimo richiamo. È impossibile dimenticare quando compariva con la sua aquila. Fu lui a volere organizzare il “Carnival Fly” con le “maschere volanti” e a fare esibire il paracadutista acrobatico Patrick de Gayardon. La figura di D’Arrigo non è mai stata dimenticata: nonostante lo choc provocato dalla sua morte prematura, in paese è ancora attiva la sua scuola (“Etna Fly”), continuano a tenersi manifestazioni (spesso vi partecipano i suoi familiari) e il Comune gli ha pure intitolato una piazza.
Adesso l’Amministrazione guidata dal sindaco Alessandro Costa ha proposto di fare un passo ulteriore: adottare ufficialmente la denominazione “Città del volo”, da utilizzare anche nella segnaletica e nel materiale informativo. Il primo cittadino, nel lanciare l’iniziativa, ha voluto ricordare l’impegno di tutte le persone che, nel tempo, hanno lavorato per consolidare questo legame. Il consiglio comunale ha votato all’unanimità, sottolineando inoltre l’importanza dal punto di vista promozionale. I piloti (alcuni dei quali erano presenti in aula) hanno apprezzato l’iniziativa.
(scritto da Gaetano Rammi)