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lunedì, Giugno 9, 2025
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Anche nel 2015 continua l’odissea dei pendolari

SANTA TERESA DI RIVA – Ritardi e soppressioni di treni anche in questo principio di 2015 continuano a penalizzare i pendolari del comprensorio jonico Taormina – Santa Teresa di Riva – Scaletta, creando disservizi e disagi in tutta la tratta. Treni  soppressi senza preavviso mentre altri accumulano notevoli ritardi, rendono penalizzante per i pendolari servirsi quotidianamente di Trenitalia per raggiungere Messina e Catania. Situazione che non è sporadica o emergenziale. Lo conferma l’indagine condotta nelle giornate lavorative del periodo novembre-dicembre 2014, e che riguarda due rilevazioni dati rispettivamente di 2.578 treni sulla direttrice jonica Messina-Catania-Siracusa, dal Comitato Pendolari Siciliani.

Per quanto concerne la Messina-Catania-Siracusa, la tabella mostra più specificatamente la distribuzione dei 2.578 treni monitorati secondo la puntualità, oppure se arrivati a destinazione prima dell’orario previsto, o se soppressi. Sul totale dei 2.578 treni monitorati, il 60,20% (1.552 treni) è arrivato in ritardo oppure è stato soppresso, mentre i treni arrivati in anticipo sono 838 (32,51%) e solo il 7,29% (188 treni) è arrivato in perfetto orario. Ancora una volta si conferma il trend di treni arrivati in anticipo, vale a dire che ogni giorno un treno su tre arriva prima dell’orario previsto. Dai calcoli eseguiti, le ore complessive di ritardo che i pendolari hanno perso a causa dei ritardi accumulati dai treni si attestano oltre le 163 ore (precisamente 9.791 minuti). “Nello stesso bimestre – spiega Giosuè Malaponti presidente del Comitato Pendolari Siciliani – abbiamo rilevato, per la tratta in parola, 56 treni soppressi, pari al 2,17% del totale. Tale dato risulta ancora più significativo se associato al numero di Km/treno soppressi: nel periodo di monitoraggio, la tratta ferroviaria è stata privata di 3884 Km/treno, dato ovviamente sottostimato, in considerazione del fatto che la nostra indagine non è stata estesa anche ai treni che circolano nelle giornate festive”.

I treni in ritardo entro i 5 minuti sono 834 pari al 32,35%: per Trenitalia il ritardo sino a cinque minuti non viene considerato come “ritardo”.  Ancora più in dettaglio 310 treni, pari al 12,02%, hanno ritardato tra i 6 e i 10 minuti, 188 treni (il 7,29%) da 11 e 20 minuti, e ben 164, cioè il 6,36% è arrivato a destinazione con oltre 20 minuti di ritardo. Altresì i dati raccolti dimostrano di fatto che, i cospicui aumenti dei tempi di percorrenza hanno consentito anche questa volta ad un terzo dei treni di arrivare in anticipo sull’orario ufficiale previsto, accumulando 1383 minuti di anticipi, pari a quasi 23 ore.

“Si da molto spesso la precedenza, sulla pelle di centinaia di migliaia di pendolari, che costituiscono la stragrande maggioranza dei viaggiatori giornalieri, a treni Intercity, Espressi, e persino ai treni merci. Per i pendolari siciliani viaggiare è sempre più un’odissea, sui treni ormai si bivacca visti i lunghi tempi di attesa nelle varie fermate 5/10/15 minuti di attesa, sia sulla direttrice jonica (Fiumefreddo, Alcantara, Letoianni, Santa Teresa Riva) che sulla direttrice tirrenica (S.Agata Militello, Capo d’Orlando-Brolo-Patti e Barcellona P.G., Brolo/Gioiosa Marea, Milazzo e Cefalù).

Incroci calcolati senza un senso logico, coincidenze con altri treni non previste e, guarda caso viene annunciato da Trenitalia, che la puntualità dei treni è in netto miglioramento, cioè che le cose vanno meglio”.

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