ROCCALUMERA – Il procedimento contro Tributi Italia, intentato in paio di anni addietro dal comune di Roccalumera, va avanti, anche perché il centro rivierasco si è trovato sull’orlo del dissesto proprio perché l’Ente riscossione tributi non corrispondeva più le tasse incamerate. Ed è di 650 mila euro la somma da recuperare. Per portare avanti questa procedura, l’amministrazione comunale ha nominato il perito tecnico Antonio Miano per rappresentare e assistere il comune ionico nel procedimento giudiziario pendente contro Tributi Italia, che si occupava della riscossione di alcune tasse comunali come l’Ici e la spazzatura. Il processo si è reso necessario in quanto la società che introitava le tasse comunali, produsse per situazioni ancora poco chiare (sarà il processo a stabilirlo), un danno alla comunità roccalumerese di circa seicentocinquantamila euro. Sull’argomento, anche per chiarire il delicato caso alla cittadinanza, è intervenuto l’ex sindaco Gianni Miasi, che al tempo della sua gestione ha seguito con particolare attenzione la querelle con Tributi Italia. “Avevo capito subito che nel comportamento di Tributi Italia vi era una potenziale truffa in quanto i versamenti ci venivano corrisposti sempre più in ritardo – ha dichiarato Miasi – così mi sono premurato di telefonare a Roma, al Ministero dell’Economia e delle Finanze, che per legge era addetto alla sorveglianza di tali società e nel frattempo, per evitare che rubassero ancora di più, ci rivolgemmo anche al Tar di Catania ottenendo un provvedimento ( cash pooling) che ordinava a Poste Italiane (ente dove andavano, in prima battuta, a riversarsi le tasse dei cittadini) che tutti i versamenti effettuati a favore di Tributi Italia da cittadini di Roccalumera per tasse, venissero dirottati alle casse del comune e non più a Tributi Italia. Se non ci fossimo rivolti al Tar – conclude Gianni Miasi – facendo cessare l’incameramento delle somme, il danno per il comune sarebbe stato di milioni di euro, per come è stato per altri comuni italiani. Bene ha fatto l’amministrazione comunale a nominare un perito che tuteli le nostre ragioni”. In sede di ammissione allo stato passivo, al comune di Roccalumera sarebbero stati riconosciuti 350mila euro, da qui l’opposizione che mira al recupero dell’intera somma (650mila euro).