Il conto alla rovescia per il pagamento Tasi, la nuova tassa sulla casa che serve a finanziare i servizi comunali è scattata. Il 16 ottobre 2014 è l’ultimo giorno utile per pagare la prima rata della Tasi per i cittadini residenti nei Comuni che hanno adottato e pubblicato le delibere con le aliquote entro settembre, invece per chi abita nelle 659 amministrazioni municipali (Taormina, Mongiuffi Melia, Alì Terme) che non hanno deliberato le aliquote l’appuntamento è rinviato al 16 dicembre, con pagamento unico.
La Tasi, entrata in vigore quest’anno come componente della IUC (l’imposta unica comunale, insieme all’Imu e alla tassa sulla nettezza urbana detta Tari), è dovuta dal proprietario della casa sia sulla prima sia sulla seconda. Si differenzia quindi dall’IMU che da quest’anno non è più dovuta sulla prima casa, tranne nel caso sia di lusso. Sempre a differenza dell’IMU, la Tasi deve essere pagata anche dagli inquilini in una quota decisa dal Comune nella delibera (solitamente tra il 10 e il 30%). ). La Tasi può essere pagata con bollettino postale oppure con modello F24 bancario (nell’apposita sezione “Imu e altri tributi locali”). Andranno indicati i codici tributo appositamente istituiti: i principali sono il 3958 per l’abitazione principale, il 3960 sulle aree fabbricabili, il 3959 sui fabbricati rurali/strumentali e il 3961 per la tipologia degli “altri fabbricati”.
E come di consueto andranno inserite le informazioni sul numero di immobili e sulla rata che in questo caso è quella di acconto. L’importo dovuto va calcolato prendendo in considerazione la rendita catastale rivalutata del 5 per cento e moltiplicata per 160 (dunque di fatto moltiplicata per 168). A questo valore si applica l’aliquota, adottata dal Comune in cui si trova l’immobile. Dall’importo ottenuto va sottratta l’eventuale detrazione spettante, fissata dai vari Comuni spesso in misura variabile in relazione agli stessi valori catastali o anche – in alcuni casi – al reddito degli interessati.
Facciamo un esempio: Rossi Giovanni, abitazione principale, in categoria A/2 con rendita catastale di € 616,00 ubicata a S. Teresa di Riva con un figlio nel nucleo familiare inferiore a 26 anni. Aliquota adottata 3,3 per mille. In primis si rivaluta la rendita catastale del 5% (616,00 x 5%)= 646,80. Il risultato ottenuto si moltiplica per 160 (646,80 x 160) 103.488,00 quale base imponibile per determinare l’importa da pagare. Al prodotto ottenuto si applica l’aliquota 3,3 e si detraggono 30,00 per il figlio: 103,488,00 x 3,3/1000= 341,51 – 30,00= 312,00 (imposta da pagare).
Nel comprensorio Jonico solo l’amministrazione di Furci Siculo ha esonerato gli abitanti dalla nuova imposta. Gli alessesi, invece sono costretti a pagare il 2.5 per mille sulle abitazioni principali e relative pertinenze, mentre il 2 per mille sugli altri immobili e aree edificabili. A Roccalumera si paga solo sulla prima casa (2 per mille), nulla dice la delibera di approvazione in merito alle pertinenze (quindi esonerate). Si aspetta una presa di posizione dell’amministrazione comunale.
A S. Teresa di Riva l’aliquota deliberata è del 3,3 per mille da applicare sull’abitazione principale e pertinenze. Sono previste detrazione in funzione alla rendita catastale e per i figli fino a 26 anni di età, conviventi nel nucleo familiare. La Tasi a Savoca colpisce tutti i proprietari di immobili e aree fabbricabili nella misura del 2 per mille.
Il contribuente può pagare il 16 Ottobre anche in un’unica soluzione. Chi paga solo l’acconto il 16 Ottobre dovrà pagare il saldo entro il 16 Dicembre.