La giunta municipale ha approvato il nuovo schema per gli incarichi ai legali di fiducia adeguando il precedente al decreto del ministro della Giustizia del 10 marzo 2014 nel quale vengono fissati nuovi parametri forensi che sostituiscono quelli fissanti con il decreto del 2012. Disciplinare che il legale incaricato dovrà sottoscrivere per accettazione di tutte le clausole in esso contenute. Una delibera di giunta che, quindi, è un atto dovuto, di adeguamento alla normativa nazionale. Ma il comune di Santa Teresa di Riva, tra le decine di regolamenti, non ha mai predisposto un regolamento per gli incarichi legali che l’amministrazione assegna per essere rappresentata in giudizio nelle controversie in cui è chiamata in causa. Nel quale regolamento dovrebbero essere fissati i criteri di scelta e regolata la rotazione automatica da parte dei legali che vorranno iscriversi nelle liste di un apposito albo, allo scopo di razionalizzare la spesa, e improntare le scelte ai criteri di trasparenza, competenza, rotazione ed imparzialità. L’obiettivo è quello di limitare la totale discrezionalità dell’amministrazione comunale, in maniera da prevenire possibili usi politici o clientelari del potere amministrativo. Magari istituendo una commissione di valutazione per la scelta del legale. D’altra parte la disciplina degli incarichi legali era stato un cavallo di battaglia del candidato sindaco De Luca alle amministrative del 2012 quando criticò aspramente l’amministrazione uscente per avere affidato ad un singolo studio legale incarichi per decine di migliaia di euro. Passate le amministrative, questo principio è rimasto solo una enunciazione ed a ben guardare anche oggi la rotazione degli incarichi, specie quelli di elevato peso specifico, è un optional. A Santa Teresa di Riva negli ultimi due anni si è avuta una graduale riduzione della spesa per gli incarichi legali passati da 250 mila e 180 mila euro, ma tale diminuzione è dovuta solo in minima parte alla politica delle transazioni sbandierata dal sindaco, se è vero che il numero degli incarichi è rimasto pressoché uguale. La diminuzione in realtà è legata alla liberalizzazione delle tariffe forensi, con l’eliminazione dei minimi tariffari sancita con decreto ministeriale n. 140 del luglio 2012. Ma il regolamento è anche finalizzato a scogliere il nodo della rotazione che non sia frutto della discrezionalità dell’amministrazione comunale, evitando che la maggior parte degli incarichi di un certo valore venga affidata ad una cerchia ristrettissima di legali, come è accaduto nel recente stigmatizzatissimo, passato.
Adesso non ci resta che sollecitare il sindaco Cateno De Luca ed il presidente del consiglio Danilo Lo Giudice (nella foto di Pippo Arpi)