Furci Siculo – Tempi duri per il Consorzio Universitario che sorge al piano terra del Centro diurno, sulla circonvallazione. Da qualche anno è senza fondi e rischia di chiudere. Due ragazze addette al servizio da mesi non vengono pagate. Da quando Roccafiorita è uscito dal consorzio, il comune di Furci Siculo da solo non riesce più a gestire il servizio. Sembra che a rimpiazzate Roccafiorita potrebbe essere il comune di Mandanici, ma fino a questo momento tutto è fermo. “Per salvare la struttura, di giovamento per tutti gli studenti universitari del comprensorio jonico, spero di parlare presto con il Rettore, mentre sto responsabilizzando i sindaci della zona – ha dichiarato il primo cittadino Sebastiano Foti – perché contribuendo con una spesa annuale di cinquecento euro si potrebbe risolvere il problema”. Secondo gli ultimi aggiornamenti, circa 1400 universitari dei comuni che gravitano lungo l’asse Alì Terme Francavilla di Sicilia, si rivolgono agli uffici dello Sportello Universitario del Consorzio. Dove ottengono servizi rapidi ed efficienti, evitando di recarsi all’Università di Messina, con perdita di tempo e di denaro. Però la struttura di Furci si trova sull’orlo del fallimento, perché priva di finanziamenti e contributi. Il sindaco Sebastiano Foti adesso si dovrà incontrare con il Rettore dell’Università di Messina e con i sindaci del comprensorio per avere dei contributi e salvare così il Consorzio. L’impresa non è facile, ma Foti è ottimista. “Sicuramente il comune di Mandanici – egli ha detto – entrerà a far parte del Consorzio, come pure spero che i sindaci del comprensorio ci diano una mano a far sopravvivere il Consorzio Universitario”. Intanto ci sono persone che lavorano e che non vengono pagate, per cui sarebbe opportuno regolamentare prima questo aspetto economico, e poi avviare la politica di riforma.