S.Teresa di Riva – Quest’anno il Liceo Classico ha portato a S. Teresa di Riva una ventata di internazionalità. Il progetto “Incontro con l’autore”, diventato ormai un appuntamento annuale per i nostri studenti, promosso e abilmente organizzato da due capaci insegnanti quali la prof. Sabrina Fara e la prof. Pasqualina Santoro, rispettivamente referenti la prima per i ginnasi, la seconda per i licei, ha visto la partecipazione di una platea numerosa e attenta nella sala A del Palazzo della Cultura, alla presenza della scrittrice Viviana Mazza, autrice del libro “Storia di Malala”. Di origini siciliane ma milanese d’adozione la giovanissima scrittrice nasce come giornalista, collabora, infatti, con il Corriere della Sera, dove redige cronaca estera, rivolgendo il suo interesse soprattutto verso storie di donne e uomini che lottano per l’affermazione dei diritti fondamentali e che vivono in paesi in cui vigono regimi repressivi che ben poco hanno a che fare con la democrazia e con la libertà d’espressione a cui siamo abituati. L’autrice traccia con un linguaggio semplice alla portata di tutti la figura della protagonista, Malala, undicenne ragazza del nord del Pakistan, ormai divenuta un emblema a livello mondiale per essersi ribellata contro il regime dei talebani che, in un Paese a forte connotazione maschilista, mira a togliere alle donne i propri diritti relegandole a un mero ruolo di oggetto confinato fra le mura domestiche. Malala, oggi quindicenne, grazie anche all’appoggio, per nulla scontato in quei luoghi, della propria famiglia (aspetto da non sottovalutare il supporto genitoriale, garanzia di una futura fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità), a dispetto dei pericoli, rivendica con coraggio non comune vista la giovane età, il proprio desiderio di libertà, di far sì che le cose cambino nel proprio Paese, il diritto ad avere un’istruzione, dando palese dimostrazione che i grandi cambiamenti partono sempre dal basso, da un radicale cambiamento culturale, che anche una ragazzina può fare la differenza, tanto da essere stata proposta dai “grandi” per il Nobel per la Pace. I giovani studenti del liceo classico attenti e partecipi durante l’incontro, forse per affinità d’età con la protagonista del libro, hanno dato l’incipit a un dibattito con l’autrice conclusosi con la riflessione meditata e molto matura di una giovane promessa dell’istituto, Giovanni Briguglio, V B, il quale, partendo da una citazione di Nelson Mandela “L’istruzione e la formazione sono le armi più potenti che si possono utilizzare per cambiare il mondo”, un uomo che per dirla con le parole del ragazzo, “il mondo lo ha cambiato davvero”, ha sottolineato che “la scuola è il luogo in cui prima di tutto si forma l’individuo libero e pensante e per questo dobbiamo ricordarci di attribuire valore al nostro studio sapendo che ogni compito, ogni esercizio, è un mattoncino che ci permetterà di costruire il nostro “io”, per poi concludere…”è per questo che dico a tutti voi, cari compagni, e ricordo a me stesso, di continuare il nostro percorso di studi, di informarci, di leggere, di prepararci perchè domani toccherà a noi dirigere questo paese, e se lo faremo alla luce di quanto abbiamo studiato e studieremo potremo creare una nazione migliore, per noi e per le generazioni a venire”. In un periodo storico in cui si assiste ad un preoccupante incremento della dispersione scolastica, ricordare ai giovani che “ la disinformazione e l’ignoranza sono terreno fertile in cui possono piantare le radici fenomeni come il terrorismo e l’estremismo” e mi permetto di aggiungere la non tutela dei diritti, crediamo che sia, da parte di un ragazzo di quindici anni, davvero degno di elogio.