SANTA TERESA DI RIVA – Sembra dissolta nel nulla la minoranza consiliare a Santa Teresa mentre in paese crescono le perplessità (per non dire l’insoddisfazione) sulla attività amministrativa. Praticamente l’attività dei cinque (o quattro e mezzo?) consiglieri del gruppo di minoranza si limita alla partecipazione alle sedute del consiglio comunale in cui l’unico ruolo sembra quello di votare o meno i provvedimenti proposti dalla amministrazione, senza contraltare, senza contrapposizione. Il perché di questo atteggiamento passivo sta lasciando disorientati gli elettori che li hanno votati e quella parte di cittadinanza che non ha votato per il sindaco e la sua lista (nel rapporto di cinque a uno oppure in percentuale il 70%, dicono gli esperti). L’opinione più diffusa è che sono stati disintegrati dalle reazioni aggressive del sindaco sulle interrogazioni che presentano. Talvolta se lo meritano perché sono talmente squinternate che non meriterebbero nemmeno risposta, le altre volte non riescono a tenere il punto di fronte alle repliche del sindaco (è l’unico della maggioranza che parla in consiglio) che per oratoria non è secondo a nessuno anche se quando parla da solo ha sempre ragione. Ma basta questo per giustificare l’assenza politica dei cinque consiglieri (o quattro e mezzo?) di minoranza. Innanzi tutto spieghiamo quel “quattro e mezzo”. A cavallo delle due sponde sembra esserci il consigliere Santino Veri eletto nella lista di Morabito ed eletto vice presidente del consiglio con i voti di De Luca. Ebbene da qualche tempo e sempre più stesso Veri è presente alle manifestazioni del sindaco, vi prende parte attiva, si fa fotografare assieme al primo cittadino con un sorriso a 33 denti. Puro atto di cortesia istituzionale? Il sindaco però non manca di far serpeggiare il dubbio. Ognuno fa la sua politica, ma Verti non avrebbe dovuto cadere nella trappola, se poi deve affannarsi a ripetere in tutte le salse che per questi cinque anni (ne mancano tre e mezzo alla conclusione del mandato) resterà al suo posto sullo scanno del gruppo di minoranza. Ma l’impressione che stia flirtando con il giaguaro non la cancella. Non che l’eventuale attraversamento del Rubicone di Veri possa essere la causa dell’attuale stasi del gruppo di minoranza. Certo è che nell’opinione pubblica che guarda alle cose del palazzo questa passività sulla attività della maggioranza fa molto riflettere, per questo si comincia a guardare fuori dall’aula consiliare peri il prossimo sfidante di De Luca (o chi per lui, forse) alle prossime amministrative. Ma chi si vuole spendere per il paese deve farlo adesso, e non l’ultimo mese. La gente, anzi, gli elettori, non perdonano improvvisazioni. Per tornare al gruppo di minoranza, il capogruppo Antonio Di Ciuccio si affretta a dirci che non è cambiato niente. Però non si capisce perché la minoranza non si è fatta sentire sulle bollette della Tares; perché non abbia promosso una class action se la ritenesse una forma di lotta politica a tutela del contribuente tartassato; non si sia mobilitata per la tassazione delle aree fabbricabili ma che fabbricabili non sono, non si sia fatta sentire sugli incarichi da 40 mila euro all’anno a due esperti (quindi 80 mila in due) per lo stesso incarico, non si siano attivati a far sentire la loro voce sulle azioni dell’amministrazione comunale che dicono (a parole e a microfoni spenti) di non condividere. E’ un momento di riflessione? I troppi impegni di lavoro distolgono dall’attività amministrativa? Nel primo caso il “momento” ci sembra diventato un secolo, nel secondo, lascino gli scanni ad altri che magari hanno più grinta, più voglia e, forse, meno remore.
——————– Dopo questo articolo il sindaco supremo di santa teresa ha espresso “solidarietà” alla minoranza.
——————– In merito alla “solidarietà pelosa” espressa oggi dal sindaco supremo sulla sua pagina fb per l’articolo di oggi che riguardava il gruppo di minoranza, bacchettato per la sua scarsa incisività, il capogruppo Antonio Di Ciuccio, anche a nome degli altri quattro consiglieri di “Città Libera” rilascia questa nota: “Respingo al mittente la solidarietà espressa, non siamo sotto attacco, accettiamo i rilievi della stampa, alla quale riconosciamo, a differenza di altri, il diritto di critica”. Tanto per mettere i puntini sulle “i”.