SANTA TERESA DI RIVA – In arrivo nuove imposte per costituire un fondo di dolidarietà. Prendere ai ricchi per dare ai poveri: a Santa Teresa di Riva c’è un altro profeta. Il sindaco di Santa Teresa di Riva Cateno De Luca ha annunciato sulla pagina istituzionale che il comune mantiene sul più popolare social network, che intende istituire un “fondo comunale di solidarietà e promozione sociale” portando al massimo consentito le aliquote delle imposte comunali, ma soprattutto far pagare tutti per finanziare questo fondo con il quale “si potrà consentire alle famiglie che hanno reddito zero di non pagare le imposte comunali svolgendo per il comune dei lavori socialmente utili per il medesimo valore delle imposte comunali che deve pagare ( basta uno qualsiasi dei componenti della famiglia che si dedichi a questo lavoro socialmente utile in modo da rendere esentasse tutta la famiglia). Inoltre si potrà contribuire al pagamento dell’affitto per chi non ha reddito ed in cambio chiedere un periodo di lavoro socialmente utile di pari valore”. Parole testuali che nascondono l’arrivo di nuovi salassi per i contribuenti. Bill De Blasio, il nuovo sindaco italoamericano di New York ha sbancato con la sua crociata per abbattere il divario tra la New York dei ricchi e quella dei poveri, e far ridiventare la Grande Mela una città per tutti. Il sindaco di Santa Teresa di Riva piuttosto che dalle avventure di Robin Hood sembra essere rimasto affascinato dalla crociata di De Blasio e punta ad importarla nella nostra città. Proposito lodevolissimo se non fosse che in questo periodo l’amministrazione comunale sembra essersi data alla pazza gioia pensando più a spendere come una cicala che a risparmiare come una formichina. Sono stati dati incarichi professionali per centinaia di migliaia di euro (250 mila euro dicono quelli della minoranza) spesso per lavori che sono senza copertura finanziaria. E che dire della tassa di scopo che dovranno pagare i proprietari di immobili (specie commerciali) per finanziare lo svincolo autostradale che in pochi mesi è passato da una previsione di spesa di 10 milioni, a dodici? Questa del fondo sociale sembra piuttosto una trovata per addolcire la pillola visto che a Santa Teresa di Riva tutte le aliquote possibili sono state portate al massimo (e se ne stanno accorgendo in questi giorni i contribuenti alle prese con Imu e Tares) e qualcos’altro bolle in pentola perché si parla di un aumento dell’aliquota Irpef. Il comune ha bisogno di rastrellare il più possibile, si diceva per addolcire la pillola, perché deve garantire servizi essenziali e gli standard qualitativi degli stessi che finora hanno caratterizzato la nostra comunità. Nel bilancio triennale era stato previsto un fondo di 650 mila euro dadestinare ad appositi progetti di lavoro per le famiglie disagiate secondo un procedimento di compensazione. Non paghi ma lavori gratis. Seda un lato il comune non incassa, dall’altro non spende. Quindi penchè pensare sempre a nuovi tributi? Poi la storiella di far pagare tutti. Finora sono stati tartassati coloro che le tasse le pagavano in più o meno giusta misura, ma il famoso ufficio tributi che ci costa quasi 80 mila euro all’anno (nei tre anni che restano fanno 240 mila euro) quanti evasori veri, cioè contribuenti che sono sconosciuti al fisco, ha scovato. Si contano sulle dita di una mano. Ma pur facendo pagare tutti, non è vero che i tributi sono diminuiti. Anzi. Il che significa che di evasori veri non ne sono stati scovati, perché il costo dei servizi sarebbe stato spalmato su una platea più vasta di contribuenti, facendo di conseguenza calare l’importo dei tributi. Ecco perché il nuovo proclama del primo cittadino di Santa Teresa di Riva più che rasserenare gli animi delle fasce più deboli, allarma chi in questo paese le tasse le paga e non ne può più. Perché poi si scopre, leggendo i bilanci, le determine, le delibere, che i soldi del contribuente poi finiscono in mille rivoli incomprensibili. E’ ora di finirla con la politica degli annunci, cominciando veramente a “fare”. Le crociate alla Robin Hood lasciamole ai libri di avventura.
MI DOMANDO NELLA MIA IGNORANZA: se si ha reddito zero, che imposte si devono pagare?