SANTA TERESA DI RIVA – E’ stato nominato un coordinatore del tavolo tecnico del “Parco dell’Agrò” che comprende gli 8 comuni che si affacciano sul torrente Agrò, ossia Casalvechio, Antillo, Limina, Forza d’Agrò, Roccafiorita, Sant’Alessio, Santa Teresa di Riva e Savoca. Un altro passo avanti verso la costituzione formale di questo Parco che dovrebbe rilanciare l’economia della Valle. Si tratta di Santino Mastroeni, geometra, professionista di Santa Teresa di Riva molto noto e con una vasta esperienza, che avvierà “le attività propedeutiche alle funzioni del costituendo tavolo tecnico”. La nomina è a titolo gratuito. Al tavolo tecnico siederanno gli altri professionisti nominati dai singoli comuni con alcuni obiettivi da raggiungere in tempi brevi. A cominciare dalla delimitazione dell’area di pertionenzadel Parco, dalla individuazione all’interno di tale perimetro dei punti di eccellenza siano essi archeoligici, architettonici, ambientali, storici, antropologici, cominciando con l’indicarne i punti di forza e le aree di debolezza. Spetterà ai tecnici individuare i vincoli tecnici comunali e sovracomunali esistenti, e soprattutto eleaborare le linee guida degli interventi nell’area al fine di uniformarli. Ma principalmente indicare gli interventi di massima da inserire in una successiva fase di progettazione di dettaglio. Sembra un lavoraccio che richiederebbe tanto tempo, ma se si considera che i tecnici conoscono a menadito (o quasi) il territorio dei rispettivi comuni, sarà un gioco da ragazzi individuare i punti di forza di questa vallata. Che poi sono, a parte i borghi medievali, l’abbazia arabo normanna dei SS. Pietro e Paolo D’Agrò a Casalvecchio, gli scavi archeoligici di Scifì in territorio di Forza D’Agrò, le gole di passo Granciara, l’archeologia industriale dell’impinato idroelettrico di passo Murazzo, l’acquedotto Consonni da Murazzo a Santa Teresa. Tutto questo resterà una enunciazione puramente accademica se non si pensa a come raggiungerli. Al primo posto quindi c’è la strada che colleghi Santa Teresa di Riva all’Abbazia ed a Passo Murazzo e quindi alle Gole di Passo Granciara. Un primo punto fermo c’è, perché bisogna rendere esecutiuvo un progetto che per ora è solo definitivo. A Palermo ci sono stati i primi contatti, ma, a dirla tutta, ci pare che si proceda a rilento. Ed anche per quanto riguarda la nomina dei professionisti (a titolo gratuito) che dovranno rappresentare gli otto comuni al tavolo tecnico non è che ci sia stata ressa. A questo c’è da capire se i sindaci dei sette comuni che hanno firmato il protocollo d’intesa per la costituzione del Parco Agrò lo hanno fatto perché sono convinti delle sue potenzialità o lo hanno fatto per un semplice atto di cortesia nei confronti del sindaco di Casalvecchio che come neofità della politica strapaesana crede anche nei progetti che possano risollevare questa vallata dal grigiore in cui è caduta da alcuni anni, proprio perché è mancata la spinta della politica. Ora che Marco Saetti sembra animato da buona volontà, attorno non c’è quell’entusiasmo che dovrebbe esserci. Insomma si lascia che le cose vadino per come devono andare, senza quella spinta che è necessaria per saltare la staccionata dell’immobilismo. Il professionista incaricato di coordinare il tavolo tecnico, in attesa della nomina dei rappresentanti degli altri Comuni, sta già muovendo i primi passi, ha le idee chiare su come bisognerà raggiungere certi obiettivi e soprattutto l’esprerinza per schivare i soliti consensi di facciata. “Credo che il compito di noi tecnici – ci ha detto ieri sera – sia quello di indicare alla politica le strade da seguire, mettendole in mano tutti gli strumenti atti a fare un percorso libero da ostacoli. Il sindaco Saetti e qualche altro suo collega hanno mostrato molto entusiamsmo attorno a questo progetto, la politica ha il sostegno dell’assessore regionale alle infrastrutture Nino Bartolotta che conosce il territorio e da sempre si batte per il suo sviluppo. Si può fare molto, sta passando un treno, facciamo in modo di non perderlo anche stavolta”. Per il geom. Mastroeni tutta l’asta fluviale deve essererivalorizzata e soprattutto tenuta in condizioni migliori di quelle attuali. Anche la foce del torrente Agrò andrebbe tenuta in modo migliore liberata da quelle canne e da quella vegetazione che testimoniano solo l’abbandono edil disinteresse. Cominciare dalle piccole cose, non è poi così difficile. Già, è vero, è questione di “competenze”: demanio, comuni, soprintendenza? Chi altri ancora? Per fine settimana Saetti e Mastroeni incontreranno l’assessore Bartolotta: gli porteranno qualcosa di concreto o prenderanno insieme solo un buon caffè?