CASALVECCHIO SICULO – Cinque condanne per false residenze. Nel 2012 avevano dichiarato all’anagrafe del comune di Casalvecchio di avere preso dimora in quel comune e avevano chiesto all’ufficiale di stato civile di avere la residenza. Gli accertamenti dei vigili urbani avevano appurato che le cose non stavano così. Così l’indagine passò ai carabinieri di Sant’Alessio Siculo, che da tempo monitoravano con particolare attenzione il comune jonico proprio in vista delle elezioni amministrative dello scorso giugno. Gli uomini al comando del luogotenente Vito Calì, hanno accertato i fatti e quindi denunciato all’autorità giudiziaria cinque soggetti, tra cui tre ragazze, rispettivamente di 19, 22, 24, 32 e 39 anni, (due di Santa Teresa di Riva e una di Messina e due ragazzi di Savoca) per falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e mendaci dichiarazioni in autocertificazione. In particolare, secondo quanto emerso nel corso degli accertamenti dei Carabinieri, i cinque, nel periodo tra ottobre e novembre 2012, avevano richiesto l’iscrizione presso l’anagrafe comunale presentando una dichiarazione sottoscritta alla presenza del responsabile dell’Ufficio Anagrafe, autocertificazione che poi al riscontro sarebbe risultata mendace. I militari dell’Arma, attraverso gli accertamenti della Polizia Municipale, hanno escluso che i soggetti, diversamente da quanto dagli stessi dichiarato, avessero dimora abituale in quel Comune. I giudicì del tribunale di Messina li hanno inflitto loro una ammenda di 2500 euro.