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martedì, Luglio 8, 2025
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Roccalumera: è guerra tra il comune e l’associazione “E Berta filava”. Lo “Smista usato” non intende lasciare i locali.

Roccalumera – Braccio di ferro tra Teresa Brancato, responsabile dell’associazione “E Berta filava” che gestisce il centro “Smista usato” ubicato al piano terra del Municipio, e l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Gaetano Argoriffi. Il primo cittadino ha inviato, tramite lettera, la responsabile Brancato a lasciare i locali dal prossimo primo ottobre, perché pericolanti e perché, una volta rimessi a nuovo, dovrebbero essere destinati ad altri servizi del comune. La responsabile dell’associazione “E Berta filava”, tramite il legale avv. Tino Bellomo, ha fatto capire che non lascerà i locali, che le sono stati affidati circa due anni fa in comodato d’uso dalla passata amministrazione Miasi. Un braccio di ferro che avrà sicuramente degli strascichi giudiziari, visto che prima o poi si passerà alla carta bollata. Lo “Smista usato” è un centro raccolta per la povera gente, per i più bisognosi, soprattutto per gli immigrati, che non hanno a volte di che vestirsi. “La nostra associazione vive di elemosine – ha dichiarato la Brancato – e quello che noi facciamo è tutto proteso per la gente povera, che non ha vestiti da mettersi addosso”. Poi la responsabile di “ E Berta filava” ha affrontato il problema dello “sfratto” dai locali comunali: “Che mi diano una alternativa – ha continuato col dire – cioè che mi diano altri locali che abbiano le stesse caratteristiche, gli stessi metri quadrati”. Il locale attualmente usato è abbastanza ampio, anche se malandato. Sorge sulla centrale via Umberto I ed è meta continua di persone, soprattutto stranieri, che vivono in condizioni precarie. La struttura (un enorme stanzone, tipo deposito) è priva di servizi igienici e nello stesso tempo è pericolosa, anche perché dal balcone sovrastante cadono pezzi di calcinacci. Si spera che in questa diatriba possa emergere il buon senso tra le parti, che il comune trovi possibilmente altri locali dove trasferire l’usato o che emerga una figura generosa, che possa donare degli ampi locali a questa associazione, che svolge un lavoro ammirevole e caritatevole nei confronti degli emarginati, degli immigrati e di quanto soffrono la povertà.

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