SANTA TERESA DI RIVA – Si parla di svincolo, intanto l’A18 cade a pezzi. Per l’ennesima un pezzo di cemento, di dimensioni ridotte, si è staccato dal malandato viadotto autostradale di su via Sparagonà, cadendo fragorosamente sui sottostanti cassonetti. Per fortuna sul marciapiede non transitava nessuno (erano le nove di domenica mattina) ma poteva essere una tragedia. Dalla parte esterna del viadotto, si è infatti staccata una sorta di “sbarra” di cemento compatta che, cadendo da una notevole altezza, ha acquistato forza e velocità al momento di arrivare al suolo. I pezzi di cemento sono caduti dalla parte sotto la quale, sono posizionati i cassonetti per la raccolta dei rifiuti, dove, quindi, ogni giorno transitano centinaia di persone. Fortunatamente nessuno è rimasta colpito. Il “buon” fato ha risparmiato una tragedia. Da tempo la rete che avvolge il viadotto autostradale per evitare la caduta di frammenti di cemento è pericolante e fatiscente ma i responsabili dell’Autostrada A18 non hanno preso nessun provvedimento. Nessuna opera di manutenzione. Immediato l’intervento dei vigili urbani del Comune che hanno provveduto a transennare e a mettere in sicurezza l’area. Adesso dovrebbero essere spostati pure i raccoglitori dei rifiuti che invece sono rimasti collocati sotto il viadotto. La questione della sicurezza sotto i viadotti autostradali che attraversano i centri abitanti è vecchia e il Cas non ha mai prestato ascolto alle segnalazioni dei residenti. E la situazione di pericolo resta. Se se sono accorti gli abitanti di Porto Salvo e Sparagonà che hanno le loro case nei pressi dei viadotti dell’autostrada ad quali sistematicamente si staccano pezzi di calcinacci che finiscono sui tetti o sulla sottostante strada provinciale: la n. 19 per Savoca e Casalvecchio per quanto riguarda Porto Salvo, la n.23 per Misserio, per quanto riguarda Sparagonà. E sono mesi che segnalano e protestano, tanto che ora il comune di Santa Teresa di Riva ha deciso di fare ricorso alla carta bollata affidando all’avv. Alberto Leo l’incarico di adire le vie giudiziarie per porre fine a questa situazione di grave pericolo. L’ultima, verificatasi lo scorso 27 luglio, ha colmato la misura. C’è stato un sopralluogo del comandante del corpo di polizia municipale, cap. Diego Mangiò, il quale attraverso i rilievo fotografici e le testimonianze rese dai residenti ha rilevato “una grave situazione di pericolo per la pubblica incolumità, stante che i due viadotti sono ad alta intensità veicolare”. E siccome le precedenti segnalazioni del maggio e del dicembre scorso, e l’ultima del 7 luglio scorso quando un residente di via Porto Salvo richiamò l’attenzione dei vigili su un grosso pezzo di cemento del peso di 700 grammi che si era staccato dal sovrastante viadotto, al commissario del Consorzio autostrade e inviata per conoscenza al Prefetto, non hanno sortito alcun intervento, perdurando la situazione di pericolo, il Comune di Santa Teresa di Riva ha deciso di adire le vie legali sperando che a questo modo possa venire tolta questa sorta di spada di Damocle che pende sulla testa dei santateresini.