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sabato, Luglio 5, 2025
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S.Alessio, l’Alaluna approda nella piazzetta Pasolini.

SANT’ALESSIO – Accordo raggiunto e pace fatta tra il sindaco di Sant’Alessio, Rosa Anna Fichera, ed il maestro Nino Ucchino, sulla collocazione della “Alaluna” la scultura in acciaio inox che da quasi dieci anni giace abbandonata in un deposito del comune jonico dopo essere stata rimossa dal Lungomare dove era stata collocata nel 1994 dal sindaco Tino Gussio con una cerimonia che venne ripresa anche dalla Rai. L’opera verrà collocata (in via temporanea) nella piazzetta sulla circonvallazione che è stata intitolata a Pier Paolo Pasolini, così come aveva deciso l’amministrazione comunale, fino a quando, non saranno completati i lavori di messa in sicurezza del Lungomare di S.Alessio dove l’opera è destinata a ritornare. A questo “compromesso” si è giunti dopo che il maestro Ucchino aveva minacciato di rinunciare al restauro della scultura d’acciaio, proprio perché riteneva la piazzetta sulla circonvallazione non adatta alla valorizzazione della sua opera e fuori contesto perché decentrata rispetto al centro urbano. Si rischiava di perdere una opportunità perché il presidente dell’Ars, Vincenzo Ardizzone, aveva destinato al restauro dell’opera un contributo della presidenza della Regione, senza, naturalmente, entrare nel merito della scelta della collocazione. Un tira e molla antipatico, anche per l’Alaluna, dedicata proprio a Pier Paolo Pasolini, non avrebbe potuto trovare miglior sito che la piazzetta che il Comune gli ha intitolato sulla nuova circonvallazione, in uno dei punti più panoramici di Sant’Alessio, che domina l’intero centro urbano. Ucchino, quindi, si metterà al lavoro per restaurare la sua opera. Con soddisfazione di tutti per la fine di questa telenovela estiva che aveva tenuto molti col fiato sospeso e rischiato di far scoppiare una crisi politico – amministrativa nella cittadina del Capo. (gi.pu.) Come qualcuno ricorderà, circa venti anni fa, l’Alaluna era stata commissionata dal comune di Zafferana Etnea su iniziativa dello scrittore Vanni Ronsisvalle per commemorare nella cittadina etna i dieci anni della scomparsa di Pasolini, visto che lo stesso era anche membro della giuria per il premio Brancati Zafferana. L’opera fu inaugurata alla presenza di Vittorio Sgarbi, Francesco Gallo, e tutti gli intellettuali presenti per la consegna del premio. Il nome di P. P. Pasolini, suscitò subito delle grandi proteste, guidate all’epoca dalla diocesi di Zafferana e questa protesta stava mettendo in crisi l’amministrazione stessa tant’è che per placare ogni protesta, il maestro Ucchino decise di portare via l’opera da Zafferana (nottetempo), rinunciando al pagamento della stessa, e anche questo fatto suscitò polemiche. Qualche settimana dopo, visto che l’opera era comunque destinata ad un luogo pubblico, Ucchino lanciò attraverso la stampa l’annuncio che l’avrebbe data a qualunque ente pubblico che ne avesse fatto richiesta a prezzo di costo. Telefonarono molti sindaci, sia della costa calabra che siciliana, ma alla fine fu il sindaco dell’epoca Tino Gussio, che l’ottenne per Sant’Alessio, ad un costo complessivo attuale di poco più di diecimila euro.

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