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venerdì, Luglio 4, 2025
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Migliaia di persone ai funerali di Dario Lombardo

FORZA D’AGRO’ – La mano della madre che non si staccava dalla bara dove c’era il figlio Dario Lombardo, lo studente venticinquenne di Forza D’Agrò, unica vittima italiana nel disastro ferroviario di Santiago de Compostela in Spagna, è l’immagine più straziante che abbia colpito quanti, ed erano veramente in tanti, hanno assistito ai funerali celebrati nella chiesa madre di Forza D’Agrò dall’arcivescovo di Messina, mons. Calogero La Piana, venuto fin quassù per portare alla famiglia la sua parola di conforto, il suo messaggio di fede. E tutti hanno poi ascoltato l’omelia con grande attenzione, mentre gli amici di Dario indossavano, accanto alla bara, una maglietta bianca con un cuore verde e dentro, il volto di Dario sorridente e la scritta “Ciao Da…”, mentre sul retro l’ultimo messaggio sul web lasciato dallo studente universitario ormai prossimo alla laurea, “non ascolto il passato e non guardo il futuro. Mi sento vivo”. E così rimarrà Dario nel cuore di tutti. ”C’è il dono della fede che aiuta – ha detto entrando nella chiesa dell’Annunziata l’arcivescovo La Piana – e anche il ricordo delle positività che ci lascia Dario. La sua giovialità, la voglia di vivere e di affermarsi e il suo sorriso. E’ una testimonianza bella che ci aiuta a vivere in maniera meno drammatica questa vicenda”. Le parole dell’arcivescovo sono risuonate nelle navate della trecentesca chiesa dedicata alla SS. Annunziata e nel cuore di tutti mentre il papà di Dario, Domenico, la mamma Pina ed il fratello Alberto, ascoltavano a capo chino, fissando di tanto in tanto quella bara da cui, sicuramente in cuor loro, speravano che Dario risorgesse, come Cristo. E l’arcivescovo ha avuto parole di misericordia anche per il macchinista che ha provocato questo disastro che è costato 79 vittime, alla vigilia della festa in onore di San Giacomo (Santiago in spagnolo) che si sarebbe celebrata l’indomani nella cittadina della Galizia. “La vita è una cosa seria, una scelta avventata, pericolosa, una distrazione che non dovrebbe esserci, ed ecco che tutto si ripercuote sugli altri, nel bene e nel male”. Ai genitori ha indicato la via della fede per superare questa prova così pesante e così assurda ricordando che i disegni del signore sono imperscrutabili. I solenni funerali sono stati celebrati in un paese attonito, sgomento, incredulo, in una atmosfera irreale, in “ un silenzio assurdo – ha commentato il sindaco Fabio Di Cara che aveva proclamato per la giornata il lutto cittadino e sospeso tutte le manifestazioni estive – che nasce dall’animo dei forzesi, dal dolore per avere perso questo ragazzo che era il beniamino di tutti, solare, bello, sempre disponibile e pronto a darsi con slancio”. In chiesa per volontà della famiglia non sono state ammesse telecamere e fotografi per rispetto al loro dolore. Ma la folla era tanta, fuori nella piccola piazza davanti alla chiesa madre e nelle vie laterali una moltitudine strabocchevole, giovani, soprattutto, giovani che con Dario hanno condiviso tanti momenti. Dopo il rito la bara è stata portata a spalla lungo via SS. Annunziata per passare davanti alla casa dei genitori di Dario e dei nonni, quindi il viaggio finale verso il cimitero di contrada Scala.

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