Roccalumera – Zona artigianale, si parte. Dopo quasi cinque anni di rinvii e lungaggini burocratiche, l’amministrazione comunale capitanata dal sindaco Gaetano Argiroffi si è tuffata nella risoluzione di un annoso problema che, se risolto, potrebbe impinguare le deficitarie casse comunali. E così da alcuni giorni l’ufficio tecnico comunale sta esaminando il carteggio della zona artigianale per avviare le procedure d’acquisto dalle varie ditte. L’avv. Carmelo Saitta, esperto del sindaco, da qualche settimana in pianta stabile al comune per risolvere alcuni annosi problemi, ha spiegato che tre sono i passaggi essenziali su cui si sta lavorando: primo, stabilire il numero dei lotti e la cifra da pagare a metro quadrato; secondo, stilare un regolamento su cui basare i passaggi più importanti per la vendita dei lotti; terzo, invitare le ditte e indire gara d’appalto. In linea di massima si sa che i lotti (ognuno di circa 500 metri quadrati) saranno circa venti, per cui il comune potrebbe incassare una certa somma, considerato che le spese di esproprio e sistemazione degli impianti necessari (luce, acqua, collegamenti con la Statale 114 e parcheggi) sono state tutte liquidate. Ancora non si sa con esattezza quanto verrà a costare a metro quadro, per cui sarà il consiglio comunale a deliberare il prezzo, dopo la perizia dell’ufficio tecnico comunale, guidato dall’esperto ing. Marco Maccarrone. Sembra che siano pervenute già al comune delle richieste da parte di alcune ditte, per cui dopo l’approvazione del regolamento sarà indetto bando di gara (con preferenza, sembra, alle ditte locali). La zona artigianale, messa in cantiere nel lontano 2009, adesso sta per essere operativa. Un paio di mesi ancora e tutta la zona circoscritta a contrada Piana, diventerà centro artigianale. La zona si trova in posizione amena, non solo perché in mezzo al verde ma perché munita di nuove strade d’accesso e di ampi parcheggi. Inoltre si trova a meno di un chilometro dallo svincolo autostradale e questo favorirebbe l’accesso dei mezzi articolati e dei tir. Il progetto, varato dalla passata amministrazione, è arricchito di impianto fotovoltaico che garantirebbe la luce nei capannoni e lungo le strade adiacenti la struttura. La vendita dei capannoni, come ha spiegato l’avv. Carmelo Saitta, darebbe una boccata d’ossigeno al precario bilancio del comune.