SANTA TERESA DI RIVA – Rifiuti, il comune si mette in proprio con l’”Ambito di raccolta ottimale” (Aro) in salsa comunale, grazie alle linee di indirizzo del 4 aprile della Regione che si è resa conto di non riuscire a far decollare le Srr. Speriamo che questa decisione abbia una ricaduta sulle tasche dei contribuenti, stanchi di pagare continuamente aumenti. E’ questa l’unica cosa che veramente importa. Poi il resto è tutta poesia. Che si chiami Ato, che si chiari Aro, che si chiami Srr. Per l’ambito comunale occorre uno studio di fattibilità. Incarico da 12.584 euro ad un professionista esterno, il piano verrà sottoposto all’esame dell’assessorato regionale per l’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità. In pratica su tratta di risparmiare migliaia di euro all’anno con benefica ricaduta sulle bollette per l’ambiente che angustiano le famiglie e fare partire, finalmente, la raccolta differenziata. Invece dei soliti aumenti, quindi, ci potrebbe essere una inversione di tendenza, perché più di una volta l’amministrazione comunale ha manifestato l’intenzione di affrancarsi dall’Ato4 rifiuti in quanto il servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti “è carente in quanto ad efficienza, efficacia ed economicità” (delibera di giunta n. 135 del 3 giugno scorso). Il Comune di Santa Teresa di Riva parte avvantaggiato su questo percorso perché già dispone di una discarica comunale in cui c’è già un modulo pronto all’uso e la possibilità di ampliamento quasi all’infinito, grazie alla lungimiranza dell’amministrazione guidata da Nino Bartolotta che acuistò mezza montagna a Pizzo Nico (Ligorìa) per farci una discarica. Che oggi torna utile.