22.8 C
Santa Teresa di Riva
lunedì, Settembre 15, 2025
HomeAttualitàS.Teresa: Precari, per salvare il posto occorre il declassamento delle categorie C

S.Teresa: Precari, per salvare il posto occorre il declassamento delle categorie C

SANTA TERESA DI RIVA – “Non sarà facile stabilizzare tutti e 32 i lavoratori precari in forza al comune di Santa Teresa di Riva, non ci sono le risorse, ma soprattutto non ci sono i profili professionali in cui poterli inquadrare a tempo indeterminato”. L’assessore al bilancio, Salvatore Bucalo, non vuole creare illusioni, ma sta lavorando sodo per rastrellare il massimo delle risorse in modo da avere la disponibilità per “sistemare” tutti. Ma sistemare tutti nelle categorie nelle quali sono attualmente inquadrati significa creare un esubero che nel giro di pochi anni manderebbe a gambe all’aria i conti del comune. Il guaio è, infatti, che c’è necessità di lavoratori di categoria A e B mentre al comune di Santa Teresa abbondano le categorie C (25 su 32) grazie ad una delibera adottata dalla giunta presieduta da Carlo Lo Schiavo che li ha inquadrati nella categoria superiore. Ed ora si è creato il problema. Una delle strade che il comune di Santa Teresa di Riva sta percorrendo è quella della internalizzazione dei servizi che prima venivano affidati all’esterno. In questo modo si risparmiano risorse e si utilizza il personale interno a tempo determinato o, soprattutto, quello a tempo indeterminato, cioè i lavoratori a 24 ore settimanali. Solo che, come si è detto, quello di cui c’è bisogno sono lavoratori che coprano i posti previsti in organico dalle categorie A e B. La soluzione potrebbe essere, per conservare il posto e non finire in qualche lista di mobilità, di accettare il declassamento, cioè un ritorno al passato, una “retrocessione” che certamente non farà piacere a nessuno. Intanto la giunta ha deciso di estendere da 18 a 24 ore settimanali due lavoratori con contratto a tempo determinato e parziale, inquadrati nella categoria C, fino al 31 luglio. Si tratta di lavoratori cosiddetti “ex articolisti”, precari storici assunti attraverso contratti quinquennali di diritto privato. La giunta ha quindi disposto la prosecuzione del rapporto di lavoro fino al 31 dicembre di una lavoratrice già destinataria del regime transitorio dei lavoratori socialmente utili con finanziamento a carico del fondo nazionale per l’occupazione e per il quale il comune non beneficia di altri contributi statali o regionali. Intanto da Roma arriva una buona notizia: il Consiglio dei Ministri ha approvazione il decreto che proroga fino al 31 dicembre il rapporto di lavoro dei precari siciliani. Si tratta di una notizia molto attesa dal bacino di circa 18 mila precari degli enti locali siciliani, alcuni dei quali lavorano ormai nei Comuni da più di vent’anni, il cui rapporto di lavoro, in assenza di un provvedimento nazionale, sarebbe cessato il 31 luglio.

I piu' letti