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lunedì, Luglio 7, 2025
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ALI’ Terme: riaperta la chiesetta di Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù

Dallo scorso Primo Maggio, ad Alì Terme è stata riaperta la chiesetta di Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù, ove si è tornati a celebrare il “mese di maggio” dedicato alla Madonna. La cappella, comunemente nota agli Aliesi come la “chiesa piccola” o “esterna” delle suore, per distinguerla da quella “grande” o “interna” dedicata a Maria Ausiliatrice, era rimasta chiusa per circa sette anni. La chiesetta è tra degli edifici più antichi del paese e addirittura, nonostante sia inglobata nell’Istituto Maria Ausiliatrice, la sua edificazione è antecedente all’arrivo stesso delle suore e alla conseguente costruzione del collegio. Fu infatti edificata nel 1875, come cappella di famiglia, per volere dell’avv. Giovanni Marini che la fece erigere in memoria del fratello Antonino, canonico della cattedrale di Messina, morto due anni prima. Successivamente, con la morte dell’avv. Marini e della moglie Grazia Di Blasi, per loro espressa volontà, questo edificio sacro e tutti gli altri beni che i due coniugi possedevano ad Alì e Messina, furono destinati in eredità all’opera Salesiana che con questo lascito poté fondare l’Istituto San Luigi di Messina e quello di Maria Ausiliatrice ad Alì Terme. Con l’arrivo, nel Luglio del 1890, delle prime suore, guidate da Madre Morano, questa cappella divenne il centro dell’educazione spirituale operata dalle figlie di Maria Ausiliatrice nel paese. In questa chiesetta nella Pasqua del 1891, si confessarono e ricevettero la Prima Comunione i primi ragazzi formati al catechismo delle suore e da quello stesso anno vi si consacrò per la prima volta il “mese di maggio”, una tradizione, molto cara agli aliesi, celebrata in questa piccola cappella per oltre un secolo fino all’anno 2000 circa. Fu in questa chiesa che si celebrarono le prime feste di Maria Ausiliatrice, e a questo luogo fu legata tutta l’attività religiosa dei primi anni dell’operato delle suore salesiane ad Alì Terme, fino al 1901, anno in cui fu inaugurata la chiesa di Maria Ausiliatrice, più grande e quindi più adatta al fabbisogno del collegio la cui attività s’incrementava di anno in anno. La piccola cappella dei Marini continuò comunque ad essere la chiesa per le funzioni del popolo e delle “esterne”, come venivano definite le alunne della scuola delle suore per distinguerle dalle educande “interne”. Negli anni ’80 la chiesetta fu oggetto di lavori di restauro che ne rimodernarono completamente lo stile, riconsegnandoci una cappella che, sebbene graziosa, non aveva più niente dell’aspetto originale. Oggi degli antichi interni restano soltanto i monumenti sepolcrali relativi al canonico Antonino Marini e ai due coniugi benefattori che dai loro busti marmorei sembrano ammirare con fierezza la loro cappella riaperta al culto e la tradizione ritrovata del “mese di maggio”.

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