Riaffiorano i ruderi delle vecchie fosse settiche

SANTA TERESA DI RIVA – Le mareggiate di questi giorni hanno fatto riaffiorare i ruderi delle vecchie fosse settiche poste sulla spiaggia, a ridosso del muraglione del lungomare, che fino agli anni ’90 erano in esercizio per raccogliere i liquami della rete di raccolta degli scarichi di fogna in un paese che nel Terzo Millennio non ha ancora una rete fognante vera e propria, e si arrangia con un sistema misto che utilizza per i reflui anche i collettori per la raccolta dell’acqua piovana. I resti si queste fosse (una ventina lungo i tre i quattro chilometri di spiaggia santa teresina), che vennero mandate in pensione con la realizzazione del collettore fognario sul lungomare e il depuratore di contrada Catalmo (amministrazione Bartolotta), vengono riportati alla luce dalle mareggiate che ancora una volta hanno asportato gran parte della sabbia della spiaggia, riducendone la larghezza in modo visibile ad occhio nudo. Ed è una “scoperta”, visto che quando sono state mandate in pensione le fosse dovevano essere demolite per liberare la spiaggia, di proprietà del demanio, di ogni orpello. C’era stato anche un appalto per questo scopo.