SANTA TERESA DI RIVA – Le bollette della spazzatura sono schizzate più dello spread, a Santa Teresa di Riva il malumore cresce. Consapevole che la corda è già molto tesa, il sindaco di S.Teresa, Cateno De Luca, ha annunciato la revisione analitica di tutti i servizi forniti e fatturati dall’Ato ma soprattutto concentra la sua attenzione sulla improrogabile e improcrastinabile necessità di riaprire la discarica comunale di Ligorìa, nella quale da quattro anni è pronto un nuovo modulo di ampliamento. Insomma, detta in parole povere, si punta alla gestione diretta sia per la raccolta che per lo smaltimento, visto il fallimento ormai conclamato dell’Ato4. “Ne abbiamo discusso con i tecnici – dice il sindaco De Luca – e riteniamo che alla luce delle nuove direttive, il nostro progetto possa andare avanti. Non è possibile mantenere un sistema che si è rivelato solo mangiasoldi, i contribuenti sono allo stremo, è nostro dovere pensare a come potere risparmiare sui costi per alleggerire le bollette”. La prima cosa da fare, secondo De Luca, è ottenere il nullaosta per la riapertura della discarica di Ligorìa, un’area, questa, acquistata dall’amministrazione Bartolotta che avrebbe dovuto soddisfare il fabbisogno cittadino per almeno trenta anni, tanto è ampia la superficie. Finora sono stati utilizzati tre moduli, il terzo, da 5000 metri cubi, è pronto ma non riceve il nullaosta regionale. E’ stato realizzato sotto l’amministrazione Lo Schiavo – progetto redatto dall’ing. Carmelo Francesco Oliva e dal dott. Giuseppe Zaffino, con assessore all’igiene il dottor Leonardo Racco, attuale commissario liquidatore dell’Ato4,), il comune ci ha speso quasi 150 mila euro (con un mutuo da 221 mila euro), ma non c’è stato verso di ottenere il via libera regionale: c’era sempre una carta che mancava. Ora De Luca sembra intenzionato ad andare avanti. Soprattutto perché con la discarica comunale si risparmierebbero quasi 500 mila euro all’anno di costi per il conferimento dei rifiuti raccolti a Santa Teresa di Riva nell’unica discarica di cui l’Ato è cliente.