Piazza stazione lasciata nel degrado

SANTA TERESA DI RIVA – Piazza Stazione, slargo dimenticato, nonostante sia al centro di Santa Teresa di Riva, ad un tiro di schioppo dal salotto buono. Con l’aggiunta che la presenza di sterpaglie, che in inverno, quando erano rigogliosi cespugli non sono stati scerbati, potrebbe creare problemi seri di sicurezza alle auto parcheggiate ed ai treni in transito sui binari della vicinissima stazione di Rfi. Andrebbe immediatamente ripulita, quindi, non solo per una questione di decoro, visto che tutt’intorno i confini della stessa, ci sono rifiuti e cartacce accumulate in “secula seculorum”, ma, dato quello che succede sulle colline di Santa Teresa, soprattutto per una questione di sicurezza. La competenza è dell’Ato (la piazza è di proprietà del Comune), ma siccome da quelle parti (lo slargo, in linea d’aria, è a pochi metri da piazza Municipio) la ramazza non si vede, sarebbe doveroso da parte dell’amministrazione comunale sollecitare l’intervento del personale della società d’ambito. Certo stride che la piazza Municipio sia stata messa a nuovo subito dopo l’insediamento della nuova amministrazione, grazie alla disponibilità gratuita di imprese e volontari, e la piazza stazione sia stata abbandonata alla sua sporcizia. Come talvolta accade quando la massaia sfaticata dopo aver pulito il salotto, lascia al loro destino bagno e cucina. Sarà così? Sempre in piazza stazione andrebbe ricollocato quel palo della illuminazione pubblica che è stato rimosso perché pericolante e mai più rimpiazzato. Certo, se il palo non c’è, non potrà cadere sulle auto in sosta, ma è anche vero che un minimo di illuminazione in quella piazza dovrebbe esserci. L’amministrazione comunale, in verità, non appena ha ricevuto la segnalazione dei cittadini, ha subito contattato il responsabile dell’ufficio tecnico dell’Ato, arch. Romualdo Santoro, al quale è stata esposta la necessità contingente. Dell’asfalto che non c’è più ne abbiamo parlato e scritto tante volte, ma non ci stancheremo mai di farlo fino a quando l’amministrazione comunale non riuscirà a porre fine a quella indecenza. (gi.pu.)