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lunedì, Giugno 9, 2025
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Fuoco e fiamme ovunque, però mancano gli elicotteri della Protezione civile. Ed è polemica.

Furci Siculo – “Non ce la facciamo da soli a fronteggiare chilometri di incendi. Stiamo lottando solo con le nostre forze perché gli elicotteri della Protezione civile sono stati dirottati su altri fronti”. Lo ha dichiarato il commissario Concetto Scarcealla, comandante del distaccamento del Corpo Forestale di Savoca, lasciato da solo, con quaranta operai e tre ispettori, a fronteggiare circa sette chilometri di fiamme altissime (“anche di dieci metri”, ha detto Scarcella) che stanno distruggendo case, aziende agricole, stalle e recenti per la custodia di animali. Ieri gli incendi sono stati tanti. Le lingue di fuoco, sospinte da un leggero vento di scirocco, si sono inerpicate attraverso la dorsale dei centri collinari. Il primo si è sviluppato a Misserio e da qui ha raggiunto le campagne di Furci Siculo e poi le colline di Pagliara. L’altro devastante incendio si è mosso da contrada Galluffi di Roccalumera e da qui si è propagato fino a contrada Pedara di Fiumedinisi e quindi lungo le campagne di Alì Superiore (contrada Saveco). La mancanza dei Canadair e degli elicotteri della Protezione civile, dirottati su altre zone, ha rallentato l’opera di spegnimento. Per cui il commissario Scarcella ha dislocato i quaranta operai forestali a protezione delle case di campagna, delle aziende agricole e delle stalle dove vengono salvaguardati bovini, suini e ovini. In certi posti manca pure l’acqua e il rifornimento è molto difficoltoso. “Dalle quattro della notte scorsa cerchiamo di arginare le fiamme che hanno lambito alcune case a monte della frazione di Misserio – ha dichiarato Concetto Scarcella – ma ancora non siamo riusciti a domare l’incendio. A Savoca ho messo dei forestali a difesa di alcune case rurali, mentre le lingue di fuoco continuano a divorare castagneti, uliveti e macchia mediterranea”. A fronteggiare i sette chilometri di fiamme ci sono, oltre a Scarcella e tre ispettori, Marzo, Micari e Tamà, otto squadre di operai (cinque per ogni squadra) che lottano sotto il sole cocente a spegnere questo fronte di fuoco. Tra ieri e avantieri sono stati distrutti circa 150 ettari di terreno, con alberi ridotti in cenere e danni ingentissimi. Mentre i piromani continuano a spadroneggiare.

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