SANTA TERESA DI RIVA – L’amministrazione comunale ha convocato i presidenti delle tre società sportive cittadine che utilizzano il campo di calcio per trovare un accordo sulla convenzione che la precedente amministrazione aveva stipulato con due delle tre (Sparagonà e Santa Teresa) provocando le ire ed i ricorsi di quella esclusa (Sportinsieme) per la gestione dell’impianto di Bucalo. A sollevare il problema di legittimità della convenzione è stato lo Sportinsieme con un ricorso che, però, era rimasto in sospeso, mentre ora il sindaco Cateno DeLuca ha deciso di esaminarlo a fondo, affidando al segretario generale Enzo Scarcella il compito di valutare se tutto è in regola. Ieri mattina il segretario Scarcella ha incontrato le parti, ha registrato la disponibilità di tutti, ma sul nocciolo della questione pare non ci sia accordo perché i concessionari intendo far valere la concessione avuta il 26 agosto dell’anno scorso. Il presidente dello Sportinsieme, l’avv. Paolo Turiano, avrebbe rilevato”evidenti e macroscopiche illegittimità ed illegalità nella procedura seguita dal Comune nell’occasione” in primis perché “l’affidamento in convenzione deve avvenire per gara pubblica”, e che in tema di concessione di servizi pubblici “la competenza è del consiglio comunale”, e che la concessione sarebbe dovuta essere “sottoscritta dal Dirigente Area Territorio e Ambiente funzionalmente competente”. Insomma lo Sportinsieme, a parte le presunte illegittimità, ritiene di avere titolo per partecipare alla gestione del campo di calcio, “nella convinzione di poter aspirare al pari delle altre Società, se non addirittura prioritariamente tenuto conto della quasi ventennale presenza sul territorio e dei titoli sportivi posseduti, all’affidamento dell’impianto”. La convenzione contestata aveva, secondo l’amministrazione comunale che l’ha stipulata, il duplice scopo di non far gravare la gestione dell’impianto sulle casse comunale, e di mettere un freno a quella terra di nessuno che era diventato l’impianto di Bucalo. Secondo noi sarebbe meglio una gestione collegiale.