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sabato, Giugno 7, 2025
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Ampliamento del depuratore consortile, l’Ato acque prende tempo

SANTA TERESA DI RIVA – Stop al box di partenza del progetto di ampliamento del depuratore consortile per 4 comuni della valle d’Agrò: non è stato ancora inserito nel programma operativo dell’Ato acque. Sul finire del 2010 era stato firmato un protocollo d’intesa per un depuratore comprensoriale tra quattro comuni della Valle d’Agrò: S. Alessio Siculo, Savoca, Santa Teresa di Riva, Forza d’Agrò. Si trattava di ampliare l’attuale depuratore di contrada Catalmo a Santa Teresa di Riva per adeguarlo alle nuove normative e alle nuove capacità di trattamento dei liquami ripartendo le spese tra i quattro comuni in base alla popolazione residente per la gestione associata dell’impianto. Era stato avviato l’iter burocratico per arrivare al finanziamento, ma c’è un intoppo. Non è stato ancora inserito nel programma operativo dell’Ato acque, nonostante dal commissario regionale per l’emergenza dei rifiuti e la tutela delle acque sia stato sollecitato. L’ultima missiva è di una settimana fa. Ce lo conferma Salvo Puccio, vice commissario regionale per l’emergenza delle acque che abbiamo contattato dopo che l’amministrazione comunale si è posta il problema della rete fognante che a Santa Teresa di Riva praticamente non esiste, perché un sistema misto acque piovane – acque reflue, non può considerarsi fognatura nel senso letterale della parola, e gli effetti di “sentono” nei pressi delle bocche di lupo per la raccolta delle acque piovane, percorrendo il corso o le altre zone che utilizzano questo doppio sistema di smaltimento. La questione, già affrontata dall’amministrazione Morabito con la riesumazione di un vecchio progetto, è tornata di attualità domenica scorsa perché, anche a causa del vento, dal cunettone di raccolta delle acque piovane che c’è all’interno del campo di calcio, usciva un “profumino” che non era affatto simile a Chanel n. 5. Una rete fognante efficiente con un depuratore all’altezza delle necessità. Lo stato della qualità delle acque entro il 2016 deve essere “buono” secondo quanto stabilito dalla Commissione Europea. Si rispetterà la scandenza? Intanto il progetto di questo ipotizzato depuratore per quattro comuni resta sulla carta o, per meglio dire, nel piano d’ambito dell’Ato3. Ma non potrà rimanere bloccato in eterno. Primo o poi qualcuno dovrà realizzarlo.

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